Il Masi, nuovo Museo delle arti della Svizzera italiana a Lugano,ospita fino all'8 maggio, in collaborazione con Moscow House of Photography e Multimedia Art Museum, l'opera del fotografo Aleksandr Rodčenko, esponente dell'avanguardia russa, artista innovatore tra i più importanti del primo '900. In mostra trecento tra stampe, fotografie e manifesti vintage che ricostruiscono un percorso di sperimentazione e poesia e delineano, attraverso lo sguardo moderno e romantico di Rodčenko, la storia di un periodo di grandi cambiamenti e contraddizioni, in cui sembrò possibile costruire nuove realtà.

Fotografia, storia di un'epoca: il dovere di sperimentare

Se il pittore impressionista Toulouse Lautrec, in mostra fino all'8 maggio a Roma, fornì uno sguardo nuovo e anticonformista sul vorticoso cambiamento nella belle époque e durante la seconda rivoluzione industriale,Rodčenko testimoniò lo spirito rivoluzionario del suo tempo nella fotografia,con quel "dovere di sperimentare" che ricorda, nell'introduzione alla mostra, la curatrice Olga Sviblova.Tra i fondatori del costruttivismo, Aleksandr Rodčenko non fu solo inventore di tecniche per definire l'immagine; dalla composizione diagonale allo scorcio fino al fotomontaggio, espresse una visione nuova della realtà, trasfigurata e in movimento: "non fatevi fotografare in un solo sintetico scatto ma con molti scatti presi in momenti diversi (...) e sarete veri, invece di fare la parte degli esseri umani".

Così scriveva nei suoi diari, citati in apertura di una delle serie del percorso espositivo.

Percorso d'autore tra rivoluzione e poesia

L'itinerario è al primo livello del nuovo polo culturale di Lugano e racconta l'artista poliedrico: grafico, pittore e fotografo. Introducono la mostra la "Natura morta con taccuino e Leica" e"Rodčenko in tenuta da lavoro".

Tra pannelli rossi, grigi e neri, nella sala aperta sul lago grazie a lunghe vetrate, si articola il percorso che è sguardo e storia:

  • di impegno rivoluzionario e di collaborazioni con gli intellettuali ed artisti del tempo, come raccontano le copertine per la rivista "Novi Lef", l'immagine diLily Brik nel Ritratto per il Poster Knigi, la copertina per il libro "Pro Eto" di Majakovski, le stampe vintage delle "Ragazze con fazzoletti" e della "Ragazza pioniera".
  • dei nuovi paesaggi urbani e delle architetture emergenti, in cui la figura umana appare minuta e stilizzata, come nelle "Scale"del 1930 o in una prospettiva che ne esalta movimento, energia, gioia della modernità, come nella "Scala antincendio"del 1925, o ancora in "Guardia presso la torre Suchov"del 1929, e infine nelle immagini di manifestazioni osservate in profondità, dall'alto dei nuovi palazzi.
  • di amicizia, sentimenti privati, divertissement quasi cinematografico, come nella serie di ritratti anni '20 che comprende l'intima "Cena a casa di Brik", i ritratti di Majakovski ripreso in frammenti, scatti, luci diverse, o ancora il volto di un Attrice, il ritratto poetico ed espressivo della "Madre con occhiali".
  • ed è, infine, ritorno ad una visione dell'Arte non ingabbiata dal potere, sguardo critico sul regime sovietico, evidente nelle immagini anni '30 sul circo, il teatro, la magia: "e così, un Paese Socialista non avrebbe bisogno di ventriloqui, illusionisti, giocolieri?" scrive ancora Rodčenkonella citazione che apre quest'ultima serie.

Le costruzioni spaziali sospese realizzate da forme geometriche base e diventate sculture leggere, chiudono la mostra.

L'appuntamento con l'evento è al Masi-Lugano, Piazza B.Luini,6 6901. Gli orari di apertura sono i seguenti: martedì, mercoledì, domenica ore 10.30-18.00. Giovedì, venerdì, sabato ore 10.30-20.00.