Affluenze da record per i luoghi culturali italiani: in 31 mila al Colosseo, 20 mila alle soglie della Reggia di Caserta. Il 3 Aprile gli abitanti della penisola approfittano della prima aria primaverile per fiondarsi nei luoghi storici e artistici delle proprie città. L’iniziativa di aprire gratuitamente i siti al pubblico una domenica al mese fa parte del programma del ministro dei Beni e Attività culturali, Franceschini.

L’applicazione della norma del decreto Franceschini è in vigore dal primo luglio 2014: quasi due anni di libero accesso. I dati record spingono i sindaci delle città visitate a chiedere “una legge speciale per gestire le affluenze” come ribadisce il sindaco di Pompei.

L'accesso ai luoghi privati

Il ministro Franceschini – il qua ha recentemente inaugurato lamostra sui dipinti francesicustoditi a San Pietroburgoa Torino– si è premurato di fare davvero un gran lavoro rendendo tutti i musei e le aree pubbliche aperte una volta al mese, nonostante gli alti costi delle strutture. Il ministro sé tuttavia preoccupato anche di rendere accessibili i luoghi privati, quelli non posti sotto la tutela diretta del ministero appellandosi con una nota:“Ogni prima domenica del mese è una giornata di festa, i musei che aderiscono crescono, spero che aderiranno anche i musei privati, per far diventare davvero questa iniziativa una formidabile occasione di legame fra i musei e il loro territorio".

L’iniziativa, che è comunque assolutamente innovativa, per la politica italiana, attira, come constatato, migliaia di visitatori: sorge spontanea la domanda “è possibile fare di più?”.

La maggior parte delle nazioni europee infatti per i musei pubblici prevede la totale gratuità fino ai 25 anni per i cittadini dell’Unione Europea e per particolari categorie.

In Italia invece, lo stesso decreto del ministro che ha rivoluzionato il piano tariffario museale italiano, prevede la gratuità solo per gli under 18, e per gli under 25 “solo” degli sconti. Basti pensare che il museo del Louvre, complesso tra i primi al mondo, consente libero accesso in qualunque stagione dell’anno a studenti, e giovani rientranti nel criterio di età.

Alcuni “numeri” sui visitatori

Sono 43 milioni, secondo i dati riportati da Franceschini al Comitato permanente del turismo, riunitosi al Collegio Romano, “l’anno d’oro per i musei italiani” riferisce il ministro, i visitatori che hanno visitato e hanno prodotto introiti per 155 milioni di euro nel 2015, che saranno interamente destinati a tornare ai musei attraverso un sistema premiale che favorisce le migliori gestioni e le piccole realtà.

Passando al vaglio le regioni maggiormente visitate sono per il 2015: il Lazio (19.750.157 ingressi e 62.838.837€ di introiti), la Campania (7.052.624 visitatori e 35.415022 € di introiti), la Toscana (6.738.862 visitatori e 29.890.419 € di introiti). Mentre i tre luoghi maggiormente visitati sono: dieci luoghi della cultura più visitati nel 2015 sono stati: il Colosseo (6.551.046 visitatori, +6% rispetto al 2014, pari a +369.344 ingressi); gli Scavi di Pompei (2.934.010, +12% pari a +312.207 ingressi); gli Uffizi (1.971.596, +2% pari a +35.678 ingressi).