Il 10 settembre, a Padulasi è svolta la XV edizione del Premio Internazionale Joe Petrosino, annualmente conferito a magistrati, rappresentanti delle forze dell'ordine e della società civile che si sono distinti nella lotta contro le organizzazioni criminali e in favore della legalità.

Il premio è dedicato a Joe Petrosino, considerato il primo poliziotto vittima della mafia, ucciso nel 1909 a Palermo con quattro colpi di pistola sparati alle spalle da un sicario de "La Mano Nera", un'organizzazione mafiosa che gestiva il racket nella New York del tempo.

Il significato del prestigioso riconoscimento può essere sintetizzato con quattro semplici parole: "Sei una persona perbene".Quest'anno, a godere della stima internazionale è stato ilprocuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, che lo ha ritirato nella Sala Convegni della Certosa di San Lorenzo.

Premiati anche due sopravvissuti alle stragi di mafia: Giuseppe Costanza, scampato all'attentato di Capaci del 1992 e collaboratore del giudice Giovanni Falcone, e Giovanni Paparcuri, sopravvissuto all'attentato che uccise, nel 1983, a Palermo, il Giudice Rocco Chinnici.

Il premio è stato conferito anche alla stazione dei Carabinieri di Secondigliano, vittima nei mesi scorsi di un raid mafioso a colpi di kalashnikov.

Tra il pubblico numerosi rappresentanti delle istituzioni civili e militari.Presenti per un salutoNino Melito Petrosino, pronipote di Joe, e Vincenzo Lamanna, presidente dell'Organizzazione Internazionale intitolata a Joe Petrosino, promotrice del Premio.

Nicola Gratteri: "Ai giovani dico che delinquere non conviene"

Di seguito uno stralcio del discorso - come sempre pragmatico e insieme vibrante e appassionato - del procuratore Gratteri: "Per sconfiggere definitivamente la mafia è necessario effettuare grandi riforme al sistema penale, processuale e detentivo. Al momento la partita tra Stato e Mafia è in pareggio.

Ai giovani dico che delinquere non conviene, è importante invece studiare per costruire il proprio futuro".

Gratteri si è poi soffermato sui rapporti che intercorrono tra la camorra napoletana e la 'ndrangheta calabrese: "Oggi c'è una forte connessione tra camorra e 'ndrangheta soprattutto per i traffici di cocaina. Molte organizzazioni malavitose campane comprano la cocaina dalla 'ndrangheta".

Il passaggio più significativo per il popolo meridionale è stato quello relativo all'omertà che ha messo in luce le difficoltà di chi, per anni, si è scontrato con un muro di gomma: "Non è vero che i meridionali sono omertosi. Moltissime volte la gente non parla perché non sa dove andare a parlare".

Dalla sua nomina, infatti, Gratteri ha chiesto a chi subisce soprusi di rivolgersi a lui e la gente si è fidata, tanto che oggi, dietro l'uscio della Procura di Catanzaro, c'è costantemente una fila di persone che vogliono denunciare l'arroganza e la prevaricazione della criminalità organizzata.