Un nuovo appuntamento al Teatro Carcano di Milano per il format La Storia a Processo, lunedì 28 novembre alle 20,30 a cura di Elisa Greco. Patrocinato dall'Associazione Nazionale Magistrati di Milano e dall'Ordine degli Avvocati, lo spettacolo sarà un vero e proprio dibattimento processuale dove vicende e personaggi saranno guidati non solo dal codice penale e dal raziocinio, ma anche dai ricordi, dalle testimonianze e racconti che subiscono il trasporto dell'animo umano.

L'invito agli spettatori è di non essere unicamente osservatori passivi, quanto piuttosto fregiarsi del ruolo di Giuria Popolare per emettere un verdetto finale e dichiarare i personaggi in questione colpevoli o innocenti.

Dopo il consenso di pubblico e critica delle scorse edizioni, nonché dell'ultimo spettacolo dedicato alla politica del controverso ex-premier Bettino Craxi, a salire sul banco degli imputati sarà -nientedimeno- l'immortale ultima diva Marilyn Monroe. Al secolo Norma Jeane Baker, la donna che pur di entrare nello sfavillante e patinato mondo cinematografico accettò di cambiare nome, modificare i suoi connotati e lanciare la sua immagine di sex symbol in quella Hollywood dalle mille promesse e speranze, proprio alla fine della sua età d'oro.

Posto unico numerato euro 10,00

Tel. 02 55181377 – 02 55181362

Per info e biglietti si rimanda al sito ufficiale del teatro Carcano

Ma chi era la donna Norma Jeane Baker?

La Monroe colloca la sua presenza in quell'alta società losangelina ben lontana dalle sue origini e ideali e lo fa in un periodo di grande crisi d'inventiva di quel mondo, in contemporanea al declino di grandi attrici del calibro di Bette Davis, Gloria Swanson o Joan Crawford le quali ormai si definiscono attraverso i ruoli che interpretano, riducendo la propria immagine ad una percezione esterna che non mostra più i loro lati umani e individuali.

Dopo il capolavoro “Giungla d'asfalto” di John Huston, Marylin si confronterà, seppure in un ruolo minore, in “Eva contro Eva” proprio contro la magnifica Bette Davis.

La Monroe, artisticamente parlando, è ricordata soprattutto per le commedie dove interpreta la parte della sprovveduta e svampita, per quanto voluttuosa e seducente (come dimenticare “Come sposare un milionario”, “A qualcuno piace caldo”, “Quando la moglie è in vacanza”?), ma ha saputo imporsi come attrice drammatica in perle come “La magnifica preda”, “Niagara” e in particolare “Gli spostati” sempre diretto da Houston e scritto dal marito Arthur Miller.

Qui la femme fatale lascia il posto ad una donna risoluta, dal carattere forte e determinata ad ottenere quello che vuole senza lasciarsi travolgere da uomini rinchiusi nella loro ostentata virilità e sicumera, bensì si contrappone a loro annientando quell'immagine di supremazia sessuale che all'inizio degli anni '60 appariva ormai anacronistica.

Il privato di Marilyn Monroe diventa però di dominio pubblico: l'abuso d'alcool, la depressione, l'impossibilità di avere figli, i tre mariti, la relazione con i Kennedy divvenero gli unici temi d'interesse nelle testate giornalistiche e sui tabloid scandalistici. Un colpo di microfono sulla testa di Monroe, dopo un intervento medico, è la materializzazione dell'invadenza dei media nella sua vita sino al mesto quanto prevedibile suicidio, ancora oggi oggetto di discussione.