"Proprio nel disegno io esprimo il mio lessico, il mio alfabeto, il mio codice di stile", affermava Gianfranco Ferré per spiegare quanta importanza avesse per lui il tratto grafico, un'urgenza comunicativa prima ancora che il punto d'arrivo di un pensiero organizzato. I suoi disegni sono celebri: realizzati velocemente, essenziali, in cui l'assetto del realismo viene meno per raggiungere l'astrazione di pochissime linee capaci, però, di far riconoscere l'allure di un abito, la figura, la posa.

Non stupisce, allora, la scelta di dare il via a una mostra che negli schizzi dello stilista scomparso nel 2007 trova la sua prima ragion d'essere. Gianfranco Ferré. Moda, un racconto nei disegni - prodotta da Fondazione Gianfranco Ferré con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Cremona - presenterà oltre cento schizzi autografi del designer, secondo un percorso espositivo che li riunisce in gruppi per affinità tematiche o cromatiche, per tratti comuni o accorgimenti grafici simili. Al racconto per immagini, si aggiunge un corredo di abiti - un capo per ogni insieme di disegni - che traducono in volumi, forme, materiali e lavorazioni i progetti espressi sulla carta.

Perché Cremona?

"L'idea di questa mostra - racconta Rita Airaghi, direttore della Fondazione Gianfranco Ferré - scaturisce da un incontro in rete, del tutto casuale, con un ragazzo di Ferrara appassionato del lavoro di Gianfranco". "Approfondendo l'opportunità di fare qualcosa per celebrare il grande designer - prosegue - lui scopre che la mamma di Ferré era di Cremona e noi accettiamo di ambientare la rassegna in quella città, in linea con l'attaccamento alle radici familiari che ha sempre caratterizzato la vita dello stilista". Una scelta resa possibile dal coinvolgimento nel progetto dell'amministrazione comunale cremonese, che mette a disposizione il Centro Culturale Santa Maria della Pietà, diventato in questi ultimi anni uno spazio di riferimento per fumetto, grafica, incisione e disegno.

"Questa mostra, capace di rappresentare come il pensiero diventa segno e il segno diventa materia che occupa spazio interagendo con la luce e raccontando la bellezza, non poteva che essere ospitata nella nostra città - sottolinea il sindaco Gianluca Galimberti - così rappresentativa del fare bellezza". "Penso all'affinità del processo creativo che porta all'abito con quello della costruzione di un violino - precisa Galimberti - proprio nell'anno in cui Cremona celebra i 450 anni della nascita del compositore Claudio Monteverdi".

Il disegno, quasi un'ossessione

In auto, in aereo, al telefono, alla scrivania: Gianfranco Ferré disegnava sempre, come sa bene chi ha lavorato con lui. Nei disegni c'è in sintesi tutto il suo universo interiore, fatto di intuizioni, passione, necessità espressiva, progettualità.

Ma anche il suo metodo di lavoro, che lo stilista ricava dalla sua formazione di architetto. "Disegnare, per me, significa gettare sulla carta un'idea spontanea - affermava Ferré - per poi analizzare, controllare, verificare, pulire, riducendo gli elementi di base a linee sintetiche e precise". Con pochi tratti decisivi, le sue silhouette - che definiscono spalle, vita e gambe - evocano una figura dinamica, in un'immagine di sintesi in cui non viene mai meno la precisione del dettaglio. "In un primo momento - racconta Gianni Cinti, illustratore e designer che ha lavorato a fianco di Gianfranco - il tratto è tecnico: un disegno piatto con segno preciso, dove le forme vengono scomposte e riconsiderate.

Poi, prima delle sfilate, la versione finale, in cui si riusciva a cogliere anche il movimento dell'abito". Ed è proprio questo percorso intellettuale a essere ricostruito in una mostra che, per il suo valore intrinseco, può essere compresa anche dai non addetti ai lavori dell'universo moda.

Gianfranco Ferré. Moda, un racconto nei disegni - Dal 21 aprile al 18 giugno 2017, presso il Centro Culturale Santa Maria della Pietà in piazza Giovanni XXIII a Cremona (ingresso libero).