Schiaffeggiato dai gerarchi fascisti per non aver voluto dirigere il loro inno Giovinezza a Bologna, Arturo Toscanini emigrò negli Stati Uniti dove lo aspettava il podio della NBC Symphony Orchestra per grandi Eventi mediatici come la diretta della notte di Natale nel 1937.
Un altro grande della musica novecentesca, Alfredo Casella, se ne stette sempre in Italia ma, a parte una targa in centro a Torino, nella casa dove nacque, non ebbe mai i dovuti riconoscimenti.
Non c'erano ancora le app per lo streaming come ora. Per i talenti vecchi e nuovi Apple Music si sta attrezzando.
Alla Scala di Milano
Da oggi entrambi tornano in grande spolvero. Per il centocinquantesimo anniversario della nascita di Toscanini a Parma, al teatro la Scala di Milano, stasera, 25 marzo, Riccardo Chailly dirigerà un concerto con la Pastorale di Beethoven e lo Stabat mater di Verdi.
Contemporaneamente all'attiguo Museo teatrale si tiene la mostra "Toscanini, La vita e il mito di un maestro immortale". La sua estrosa vicenda umana è stata ricostruita da un accurato documentario della Radio televisione svizzera “Toscanini inedito, tra ricordi e immagini mai viste”.
Nuovi libri con biografie e carteggi di questo mito della musica classica sono in uscita nelle prossime settimane.
Ma c’è di più, nel suo buen retiro sull'Isolino San Giovanni, a Verbania sul Lago Maggiore (sui cui fondali all'inizio dell'anno i sommozzatori hanno recuperato un relitto con dentro un cadavere), questo weekend gli viene dedicata la cinquantunesima mostra della camelia ospitata per la prima volta nel teatro Il Maggiore.
In prossimità del vicino parco, sono custodite un centinaio di camelie a fioritura invernale, tra le 300 specie esposte, che faranno parte delle collezioni botaniche nazionali della Società orticola italiana.
Da Casella a Rossini
Buone notizie anche per il compositore torinese Alfredo Casella, alfiere del rinnovamento della musica contemporanea italiana, perché il festival che porta il suo nome è il vincitore del Premio Abbiati 2017 nella categoria Iniziativa musicale.
In trenta appuntamenti, il Festival è stato il frutto della collaborazione tra le principali istituzioni culturali torinesi: il Teatro Regio, la Filarmonica, l'Accademia Corale Stefano Tempia, l'Unione musicale, la De Sono Associazione per la Musica, l'Orchestra sinfonica nazionale della Rai, l'Associazione Concertante-Progetto Arte e Musica, il Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale e il Museo nazionale del cinema.
All’Auditorium Arturo Toscanini di Torino, dopo la bonifica dall’amianto, ha di nuovo sede l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai che è stata nominata la nuova orchestra principale del Rossini Opera Festival, dopo la rottura fra il festival rossiniano e l'Orchestra del Comunale di Bologna.
Da Torino l’orchestra Rai va spesso in tournée nei principali teatri e festival internazionali, è molto presente su tutto il territorio nazionale, oltre che sui canali televisivi e radiofonici della Rai, come Rai5 e Radio3, nei circuiti Euroradio, Eurovisione e in streaming.
Lo scorso anno ha riscosso grande successo con la contaminazione tra classica ed elettronica, in diretta su Radio 3 e accessibile a prezzi scontatissimi. Come un mix tra swing ed elettronica è il coinvolgente spot della Tim con il tedesco Sven Otten.
A Torino sono fieri di questa partnership triennale con il festival estivo operistico rossiniano. Sul podio di Pesaro sarà diretta all’esordio da Roberto Abbado e messa in scena da La Fura dels Baus, il 10 agosto.