Il Direttore di Rai Radio3 Marino Sinibaldi a conclusione delle tre giornate durante le quali, dal 9 all'11 giugno 2017, parte consistente del palinsesto si è trasferito a Forlì per le dirette "sul campo" da Piazza Guido da Montefeltro e dalla Chiesa di San Giacomo Apostolo, sede dei concerti, ha definito il terzo canale radiofonico della Rai non "un'isola" separata dalle altre grandi reti, ma, almeno, una "penisola" che può vantare ottimi collegamenti ed indici di ascolto. Lo dimostrano le esperienze delle "Feste di Radio3" nel capoluogo romagnolo e a Matera, dove ormai da qualche anno si ripete con successo "Materadio".
Anzi fra le due città, Forlì e Matera, si andrà stabilendo un raccordo ideale che definirà "un percorso che tocca l'Italia più profonda e meno raccontata", come ha ulteriormente puntualizzato Marino Sinibaldi. Radio3 a Forlì, manifestazione dedicata ad "Arte cultura Lavoro" si è connotata come grande evento d'informazione in grado di far emergere notizie non sempre in primo piano nei grossi circuiti mediatici.
'La lingua batte': approfondimento sulla lingua italiana
Il linguaggio è forma di vita. Molteplici sono le metafore sulla "piattaforma linguistica" che contiene ambiti diversi, dall'impalcatura delle regole grammaticali fino all'estensione dei significati ed alla trasfigurazione nella poesia, nell'amore, nell'arte.
Certo è che l'impiego di un certo tipo di lessico implica anche una visione della vita che quel lessico sottende. Evitare superficialità ed approssimazione dovrebbe acquisire oggi importanza prioritaria soprattutto nello scenario linguistico del confronto fra culture diverse e su questi aspetti si è incentrata la puntata del programma di Radio3 "La Lingua Batte" trasmesso domenica 11 giugno con la conduzione di Giuseppe Antonelli.
Fra gli ospiti della trasmissione, Adriana Iezzi, Professoressa di Lingua e Letteratura Cinese all'Università di Forlì, che ha evidenziato il progetto non notissimo ma rilevante lanciato dall'Istituto Italiano di Cultura del Cairo denominato "Scrivendo la Divina Commedia nelle lingue del mondo".
Nella capitale egiziana dal 18 al 22 marzo 2017 ha avuto luogo il secondo Simposio Internazionale di calligrafia araba, cinese ed italiana, che ha messo capo alla stesura di un "rotolo" con i primi versi della Divina Commedia ripetuti in varie lingue, ciascuna con il suo contributo e la sua essenza
Le lingue frazioni di una cultura universale
Al programma radiofonico divenuto "agorà" nella piazza forlivese, era presente inoltre Fabrice Olivier Dubsoc, terapeuta interculturale e psicologo analista che ha curato il saggio edito da Minimum Fax "Il piccolo lessico del grande esodo. Ottanta lemmi per pensare alla crisi migrante", una sorta di vademecum illuminante su sviste ed errori linguistici a proposito del fenomeno migratorio che andrebbe distinto, innanzitutto, fra migrazione economica e condizione di rifugiati politici. Dubsoc ha affermato anche che "è necessario rimanere orfani della propria cultura per ricostruire ed avviare nuovi sviluppi".
Come dire che occorre scavare ed arrivare a radici nascoste per recuperare una comune matrice umana. Considerazioni analoghe anche da parte di un altro ospite della trasmissione, Gassid Mohammed, traduttore iracheno e docente universitario a Forlì di Lingua Araba. Mohammed ha precisato che "l'italiano è una lingua accogliente, dolce, aperta alla comunicazione, ma allo stesso tempo deve essere accolta, conosciuta. Ogni lingua, soprattutto, non è solo un mezzo per stabilire contatti con gli altri, ma è una finestra verso un altro mondo, un ponte che è parte dell'edificazione di tutte le culture". La direzione verso la quale indirizzarsi pare consistere, ed è uno dei messaggi della Festa di Rai Radio3 a Forlì, non nell' "avere", non nel "fare", ma nell' "essere" verso una dimensione il più possibile universale ed accomunante.