Sedici anni fa due aerei dirottati da un gruppo di terroristi aderenti ad Al-Qaida, causando la morte di quasi 3.000 persone, di cui più di 2.500 solo a New York. L'evento sconvolse non solo gli Stati Uniti d'America ma anche il resto del mondo perché quell'evento rese il mondo un luogo meno sicuro e molti cominciarono a sentire la minaccia del terrorismo molto più vicina a loro. Come ogni grande evento, questa tragedia toccò la mente e l'immaginario di milioni di persone tra cui scrittori e registi che cercarono in un qualche modo di parlare dell'evento usando i propri strumenti.

Hollywood e le Torri Gemelle

Ci furono diversi autori che parlarono dell'evento con vari toni. Uno dei primi fu Michael Moore che con il suo documentario "Fahrenheit 9/11" parlò degli eventi accaduti dopo l'attentato usando il suo solito tono provocatorio e indagatore, ma inserendo una poetica apertura dove ci mostra il volto shoccato dei testimoni senza mostrare chiaramente le immagini delle Torri in fiamme sostituendole con dei paradisiaci fogli di carta che cadono dal cielo.

Un tono diverso invece ha l'opera "United 93" di Paul Greengrass che ricostruisce la disperata ribellione dei passeggeri dell'unico volo che in quel triste giorno di settembre non raggiunse l'obbiettivo. Un film che inaspettatamente parlò della cicatrice emotiva rimasta nel cuore di molti americani fu "Reign Over Me" di Mike Binder con protagonista un inedito Adam Sandler nel ruolo di un uomo che perse la famiglia durante l'attentato e che cinque anni dopo ha perso ogni contatto con la realtà.

Ma due voci che riuscirono a far ridere la gente su quella tragedia venne dagli autori di "South Park" Trey Parker e Matt Stone che nell'episodio "Osama Bin Landen se l'è fatta addosso" spogliarono di ogni aura di terrore il capo dei terroristi e lo ridicolizzarono brutalmente, il tutto in un cartone trasmesso negli Stati Uniti dopo meno di due mesi dall'evento.

Quando il cordoglio è guadagno

Ma non tutte le voci vennero accolte in modo favorevole dal pubblico. Ci sono state diverse opere che vennero visti non come tributi alla memoria delle vittime ma più come delle ciniche manovre per fare soldi. Una di queste fu la ballata country "Where Were You (When The World Stopped Turning)" del cantante Alan Jackson, anche quella rilasciata due mesi dopo gli attacchi, vista da alcuni detrattori come un modo per il cantante di fare soldi sui sentimenti della gente.

La stessa cosa capitò al film del 2010 "Remember Me" di Allen Coulter dove alla fine del film accadono eventi legati alla tragedia del 2001, cosa odiata dal pubblico e dalla critica. In ogni caso gli attentati dell'11 settembre hanno scosso molto le persone e i loro numerosi tentativi di esprimere le proprie idee al riguardo hanno generato una piccola nicchia della cultura pop con esempi buoni e cattivi riguardo al parlare di una tragedia.