Si è svolta ieri, 7 ottobre 2017, l'inaugurazione della mostra personale di Domenico Pellegrino e delle sue caratteristiche installazioni luminose, intitolata "A-Mori", presso la Fondazione Sambuca, in Via Alloro, 36, a Palermo. L'evento è stato curato dalla Dott.ssa Alba Romano Pace.

Dare luce alla leggenda

La storia, tanto epica quanto affascinante e misteriosa, dell'amore tra la dolce fanciulla siciliana ed il Moro ( abitanti della Sicilia nell'anno 1100) che narra dell'amore passionale ed incontenibile dei due giovani innamorati, si concluda drammaticamente con la morte del prode giovane per mano di lei e della sua gelosia.

Dramma che sfocia in mitologia quando la testa del decapitato, viene inserita in un vaso di basilico che cresce rigoglioso e che traccia l'eternità dell'amore tra il Moro e la fanciulla. Un epilogo tragico quanto estremamente affascinante e ricco di quella passionalità incontenibile ed irragionevole che contraddistingue da sempre l'Isola per antonomasia.

Una storia leggendaria, quindi, che traccia contorni ben delineati di una personalità forte, quella siciliana, accogliente, ma al tempo stesso possessiva e protettiva, solidale, ma egemonica, dolce, ma tenace e sanguinolenta: un'alternarsi di contraddizioni che fanno della Sicilia e del suo popolo, un unico, grande e meraviglioso mondo a parte.

I volti della passione viscerale

È proprio questo che Domenico Pellegrino vuole trasmettere con le sue straordinarie "opere luminose": far comprendere il perché della bellezza della Sicilia, poiché la stessa è chiara, è visibile, è tangibile, ma non sempre viene compresa nel profondo e nel suo vero spirito intrinseco. Il fascino, non può essere dato dalla pura risonanza estetica e visionaria, ma da una comprensione profonda e demandata dai tratti della storia e della cultura trasmesse nel tempo dagli storici e dalla tradizione stessa.

Un fascino che viene illuminato dalle piccole lampadine incastonate tra i tralicci metallici che formano i volti, i tratti del Moro è della fanciulla, ma anche della splendida Trinacria, la Sicilia nella sua totalità, impreziosita dai suoi colori che diventano luce, diventano concetti e memorie di una terra radiosa e bella come il volto di due giovani innamorati.

Il tutto, viene inserito in una cornice quasi fiabesca, fatta di archi, giardini e piantine di basilico sparse qua e là che, con il loro tiepido profumo, rievocano la memoria della passione e della cruda gelosia che portano l'amore all'estremo opposto della comprensione umana.