Guè Pequno, da anni sulla cresta dell'onda, è sicuramente una delle figure chiave dell'eccezionale annata 2017 del Rap italiano: il suo album 'Gentleman', uscito a giugno, è già doppio disco di platino, e sono innumerevoli le certificazioni ufficiali della FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) ottenute dai singoli brani contenuti nel disco.

Cosimo Fini, questo il vero nome dell'artista milanese classe 1980, gode dunque di grande popolarità, sia tra gli appassionati di lungo corso di rap italiano che tra i nuovi ascoltatori: i suoi testi e l'immaginario da lui creato nel corso di una carriera ormai quasi ventennale, hanno indubbiamente influenzato lo stile e l'attitudine di molte nuove leve del rap italiano, i membri della cosiddetta 'nuova scena'.

Il 'padrino' della nuova scena

In una recente intervista curata da Gianni Poglio per Panorama, il Golden Boy del rap italiano è stato interpellato proprio a riguardo di questo suo ruolo di ispiratore per le nuove generazioni, gli è stato infatti chiesto se si sentisse in diritto di essere definito 'il padre della nuova scena', la risposta – a metà strada tra l'ironia e l'auto celebrazione – dello storico membro della Dogo Gang è stata affermativa, ma allo stesso tempo il rapper ha voluto precisare di prediligere la definizione di padrino piuttosto che quella di padre, queste le sue parole rilasciate a Panorama:

'Mi diverte di più dire 'padrino', figura che evoca un'idea di grandezza, che incute quasi timore nelle nuove generazioni che – metaforicamente parlando – devono 'baciare la mano.'

L'autore di 'Bravo ragazzo' rispondendo alla domanda ha però sentito il bisogno di fare ulteriori precisazioni, dato che la definizione di 'padrino' ed espressioni come 'baciare la mano' avrebbero potuto facilmente essere fraintese.

Il rapper ha puntualizzato come l'attrazione verso il sopracitato termine nasca semplicemente da una 'viscerale passione per i gangster movie' e per l'immaginario criminale in genere.

Il rapporto con il denaro

Nella parte finale dell'intervista Guè Pequeno ha inoltre avuto modo di ribadire come, nella sua idea, tutti gli artisti ambiscano ad accumulare ingenti somme di denaro, ma molti di loro – contrariamente all'autore di Gentleman, che rivendica abitualmente le sue ambizioni e i suoi successi, nel senso più materiale del termine – non sono nella condizione di poterlo ammettere, perché in tal caso rovinerebbero l'immagine che si sono costruiti agli occhi del pubblico.