Sarà un percorso particolare e interattivo fra Arte e musica quello che verrà ospitato a Palazzo Magnani, a Reggio Emilia: da kandinsky fino a John Cage. La curatrice dell’esposizione Martina Mazzotta ha più volte sottolineato l'intento a questa sotteso: una retrospettiva sul ruolo principe della musica nel plasmare i confini dell'arte. La musica come detonatore interiore, come voce guida per l'espressione della dimensione più intima dell'artista. Interazione fra il tangibile e il non tangibile affinché quest'ultimo possa esondare nel primo. Nello specifico come la musica, così primitiva, possa riemergere nelle arti figurative.

Durante l'intera mostra, vi saranno accompagnamenti musicali mirati insieme a video, per permettere ai visitatori di godere di un'esperienza avvolgente e totale.

La mostra

Le opere di Kandisky sono una cinquantina, variano da acquerelli, dipinti e diverse grafiche, tutte scelte per la spiccata essenza musicale. Perché è la musica la reale protagonista del viaggio proposto a Palazzo Magnani: la chiave al misticismo che permetterà l’approdo all’arte astratta, che permetterà allo spiritualismo incorporeo di riversarsi oltre il tempo sulle tele. Si tratta di una tensione a volte solipsistica a volte universale teorizzata dallo stesso Kandinsky nel libro Das Geistige in der Kunst (Lo Spirituale nell’Arte, pubblicato nel 1912).

Un nucleo di opere di Paul Klee precede una piccola sezione dedicata a Marianne von Werefkin, pittrice sublime e all’avanguardia legata a Kandisky e Stravinsky.

Fra i pezzi importanti in mostra ricordiamo bozzetti di opere di Richard Wagner (dell’Archivio Ricordi di Milano) , “La Fantasia di Brahms” di Max Klinger e alcuni Lubok, pregiate stampe popolari russe ottocentesche che hanno ispirato la cultura artistica successiva.

Inoltre sono presenti opere di Arnold Schönberg, Constantin Čiurlionis, Oskar Fischinger, Fausto Melotti, Nicolas De Staël, e Giulio Turcato.

L’omaggio finale a John Cage

L’immersione nelle profondità delle ricerche e degli sperimentalismi artistici novecenteschi si conclude con un ampio omaggio a John Cage. Poeta, musicista, pensatore, artista completo, rivoluzionario.

Allievo di Arnold Schöenberg, Cage porta segni distintivi della purissima spiritualità kandinskiana nelle proprie opere.

Punta di diamante della mostra sono la ricostruzione di una “sala del silenzio”, in cui è esposta una tela bianca di Robert Rauschenberg, e la riproduzione di un teatro che metterà in scena una mini-reinterpretazione della composizione per orchestra “Ocean”. Il visitatore – seduto nella platea del Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia ricreato fin nei minimi dettagli – si ritroverà fra correnti e flutti musicali provenienti dai differenti punti dell'installazione.

Non poteva infine non essere presente lo spartito per pianoforte capolavoro di Cage Solo for Piano, dal Concert for Piano and Orchestra, innovazione assoluta nel campo della notazione musicale.