La neuroestetica è la disciplina che per eccellenza congiunge scienza e sentimento: studia l'interazione tra arte e neurologia, e gli effetti che ogni esperienza visiva esercita sul cervello.Se da una parte si hanno opinioni puramente oggettive della scienza, essendo questa la prima delle materie imparziali, d'altro canto l'arte ha sempre svolto un ruolo fondamentale nella storia, ma presa in considerazione in modi diversi.Protagonista della filosofia, l'arte è stata inizialmente condannata da pensatori come Platone, che la consideravano copia dell'Iperuranio e in netta opposizione alla realtà.

È considerata invece l'unico elemento capace di rappresentare interamente la realtà tangibile nella dottrina di Kant e soprattutto di Hegel, il quale afferma che "l'idea derivante dal concetto ha la peculiarità di elevarsi al di sopra di ogni lato sensibile". Schopenhauer inoltre sostiene che l'arte abbia la funzione di ottenere la conoscenza come forma permanente di una determinata sfera di affetti.

Cosa analizza questa nuova branca scientifica?

Grazie alle numerose innovazioni tecnologiche abbiamo la conferma che l'arte in sè abbia effetti diretti sul nostro cervello. Tramite tecniche di brain imaging come PECT, SPECT e risonanza magnetica funzionale, si può osservare come nel cervello di un individuo che trae piacere da un'opera d'arte o semplicemente da un'immagine, si verifichi un apporto maggiorato di ossigeno e glucosio nelle aree addette alla percezione visiva.

Nasce così la concezione di 'bellezza universale' che prende forma in modelli legati alle diverse società nel corso della storia, e in continua evoluzione.La neuroestetica è strettamente legata alla psicologia, che ha accolto la funzione dell'arte nelle proprie ricerche a partire dagli studi di Freud. Il padre della psicanalisi ha infatti applicato gli stessi metodi della sua pratica clinica, come lapsus, sogni e libera associazioni per scavare a fondo nella personalità artistica di Leonardo Da Vinci, nel celebre saggio del 1910 interamente dedicato all'artista.L'arte libera l'uomo dalle tensioni del suo inconscio, sebbene questo sia invisibile, ma molto più forte di quanto si creda, ed è proprio nella neuroestetica che si trovano le risposte scientifiche ai comportamenti involontari e alle reazioni che ogni essere umano presenta di fronte a stimoli visivi.

Prendiamo in considerazione le strategie del marketing, che hanno ormai sostituito le parole con le immagini, perché ritenute più efficaci, e perchè facilitano la decodificazione del messaggio rendendolo immediato.

La neuroestetica è quindi una scienza poliedrica tra le più influenti sul comportamento umano, di cui una volta capito il meccanismo, può diventare uno strumento necessario in tutti gli ambiti della società.