Compie 50 anni il Palio di Ferrara, che sembrano pochi considerando che è il Palio più antico del mondo, con buona pace dei senesi, e infatti bisogna subito sgombrare il campo dagli equivoci: il primo vero Palio fu corso nella città estense nel 1259, divenne un appuntamento fisso nel 1279, si corse fino al 1600 poi una lunga pausa fino al 1933, seguono gli anni difficili della seconda guerra mondiale, si arriva così al 28 aprile 1968 quando si tenne la prima edizione del Palio moderno, ed è proprio quest’ultimo a festeggiare nel 2018 i suoi primi 50 anni.

Una storia che parte quindi ben sette secoli fa ma che negli ultimi cinque decenni in particolare ha contribuito a ricostruire e costruire l’identità culturale di un territorio: “Sono stati 50 anni di gare, di rievocazioni storiche, di tante iniziative ma anche di studio, di alti e bassi, di vittorie e sconfitte, di amore e odio” ha sottolineato l’assessore al Palio del Comune di Ferrara Aldo Modonesi durante la presentazione del programma 2018 della manifestazione. “Amore e odio” perché non sempre la città e i suoi cittadini si sono dimostrati “innamorati” del Palio, ma oggi, grazie al lavoro delle migliaia di persone che ruotano attorno alle otto contrade e alla Corte Ducale, il Palio fa ancora parte della vita della città, “il ferrarese non è emiliano, non è romagnolo, non è veneto, è estense” ha ricordato il presidente dell’Ente Palio Stefano Di Brindisi.

Passione e competenza caratterizzano tutto quello che si fa, 365 giorni all’anno, nelle sedi delle contrade, che nel 1968 erano poche stanze, spesso una, nelle parrocchie, oggi invece sono molto più grandi e sono centri di aggregazione dove non si fa solo folklore, luoghi di cultura dove convivono tre generazioni, dal nonno al nipote, nel Palio c’è posto per tutti e di questo può andar fiero il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani (che ha anche ricordato che il 1968 è stato l'ultimo anno della Spal in serie A prima del grande ritorno del 2017).

Una città come Ferrara, che ha tanto puntato sul turismo, non può non cogliere l’occasione di questa celebrazione anche per guardare avanti, per continuare a credere in questa manifestazione puntando sempre più sulla qualità e trovando anche il modo di collaborare con altre città estensi come Modena e Reggio Emilia per poter usufruire al meglio dei fondi che a marzo verranno messi a disposizione dal bando previsto dalla legge regionale sulle rievocazioni storiche, fortemente voluta da Marcella Zappaterra, consigliere regionale ma soprattutto ferrarese doc e da sempre sostenitrice del Palio.

E tra i sostenitori, anche economici, del Palio 2018 ci sarà Bper, la banca ha infatti investito sulla manifestazione per un progetto che avrà una durata triennale.

Il programma dell'edizione numero 50

Ma quando si comincia a festeggiare questo compleanno? Prima di tutto si comincia con un nuovo logo, creato dallo Studio Borsetti e poi il programma, presentato da Giovanni Bellini del Comitato operativo, partirà con il Carnevale degli Este dall’8 all’11 febbraio, poi da marzo a maggio ogni domenica alle 11,30 in Castello Estense ci saranno gli Omaggi al Duca delle contrade, il 28 aprile cena di gala del cinquantesimo a Palazzo Pendaglia, la sede dell’Istituto alberghiero Orio Vergani, e in un attimo arriva maggio, il mese del Palio con le gare delle bandiere, degli adulti e dei bambini, sabato 12 e domenica 13 maggio in piazza Municipale, sabato 19 Corteo delle contrade lungo corso Ercole d’Este e Spettacoli a corte in piazza Municipale, venerdì 25 Benedizione dei Palii e Offerta dei Ceri in Cattedrale, sabato 26 prove dei cavalli e degli asini in piazza Ariostea e cene propiziatorie nelle sedi delle contrade e domenica 27 maggio corse dei putti, delle putte, delle asine e dei cavalli in piazza Ariostea.

Come ogni anniversario che si rispetti anche questo verrà celebrato con due mostre: la prima, “Ardente Estense. Una storia d’amore tra mani e bandiere” è una mostra fotografica di Roberto Baroncini, la seconda, “50 anni di Palio”, sarà un percorso espositivo che ripercorre, attraverso anche oggetti ritrovati, cinque decenni di Palio moderno e sarà ospitata all’interno della Palazzina Marfisa d’Este. La città di Ferrara si candida anche ad ospitare a settembre la Tenzone Aurea, ovvero i campionati nazionali di A1 delle bandiere.

Un Palio sempre più 'social'

Ne ha fatta quindi di strada il Palio, che nelle prime edizioni di fine anni ’60 usava bandiere di lana, affittava i costumi, chiamava gruppi esterni ad esibirsi anche in danze che di rinascimentale avevano ben poco, oggi invece la ricerca storica è fondamentale, si guarda al passato per non dimenticare, per rievocare, ma senza astrarsi dai tempi in cui viviamo quindi spazio anche alle nuove tecnologie per rendere il Palio social e arrivare davvero a tutti: sulla pagina Facebook della manifestazione (il Palio di Ferrara – il Palio più antico del mondo) ogni settimana verrà ricordato un anno di questi ultimi 50, tra pianti e sorrisi, perché la storia del Palio è una storia vera.