Gennaio 2018, Parigi: l'autore de "Il popolo di legno", Emanuele Trevi e Marguerite Pozzoli, traduttrice del romanzo, ricevono il premio Marco Polo Venise in un contesto nato per fare da ponte tra l'Italia e la Francia. L'ambasciata d'Italia a Parigi ha accolto uomini e donne di lettere, artisti, musicisti, politici ed illustrissime personalità per rendere omaggio ad una letteratura che in data 18 gennaio ha creato un ponte intellettuale tra nazioni, citando le parole di Christine Bach, ideatrice del premio.

Il popolo di legno

Pubblicato nel 2015 in Italia da Einaudi ed in Francia edito da Actes Sud, Il popolo di legno racconta di Topo, il personaggio del romanzo, che in una Calabria non troppo lontana nel tempo e nello spazio dedica monologhi forti ad una folla silenziosa.

Topo coglie l'occasione datagli da un programma radiofonico per criticare questo "popolo di legno", inerme, incapace di migliorarsi nonostante la consapevolezza delle proprie pessime condizioni e la velata disperazione diffusa. Einaudi Editore ha definito questo romanzo come "una delle più folgoranti testimonianze di nichilismo letterario dell’ultimo decennio".

Il dialogo tra popoli come crescita culturale

La serata è stata aperta da un discorso dell'ambasciatore Magliano, che ha espresso come il dialogo e la comunicazione tra popoli differenti siano due parti fondamentali nella crescita culturale di un paese. Secondo l'ambasciatore Magliano e l'ambasciatore Umberto Vattani è stata la collaborazione tra privati, istituzioni e diplomazia a conferire prestigio al premio, ed è stato il reciproco scambio tra due paesi come Italia e Francia a far crescere l'iniziativa: ben 200 persone circa erano presenti all'evento, dimostrando così attenzione ed affetto verso una narrativa che ha unito e dato possibilità di confronto ad entrambe le nazioni coinvolte.

La stessa Bach ha dichiarato che è stata proprio la consapevolezza di una possibilità di dialogo pacifico e di una collaborazione proficua che l'ha spinta ad ideare il premio.

Un panorama italo-francese tra musica e viaggio

Jean-Baptiste Fonlupt e Andrea Griminelli, rispettivamente al pianoforte ed al flauto, hanno definito un panorama franco-italiano anche negli intermezzi musicali.

Chopin, Bizet e Morricone sono stati gli autori spiritualmente presenti in ambasciata, che hanno dato voce agli strumenti di Fonlupt e Griminelli, eccellenti esecutori ed improvvisatori in una Carmen magistralmente intonata da piano e flauto tra le altre opere eseguite.

Il viaggio e la letteratura differiscono poco, d'altronde: lo stesso Umberto Vattani è intervenuto durante la serata sottolineando come il premio letterario sia stato intitolato a Marco Polo proprio perché lui fu il viaggiatore per antonomasia, anche ambasciatore durante la sua vita.