Il 4 gennaio del 2018 è uscito l'ultimo film di ridley scott dal titolo 'tutti i soldi del mondo', un travagliato percorso che ha subito ingenti modifiche post produttive a seguito degli scandali sessuali riguardanti l'attore Kevin Spacey. Il nuovo film del regista inglese è stato rimaneggiato lo scorso novembre in tempo record, rispettando le consegne previste per le imminenti cerimonie di premiazione come Golden Globe o Oscar.

Trama

Roma, estate 1973. Il nipote del ricchissimo magnate del petrolio john paul getty viene rapito da una banda della 'ndrangheta durante una nottata di feste.

I criminali chiedono alla madre del ragazzo un riscatto di 17 milioni di dollari e quest'ultima fa appello all'ex suocero affinché paghi l'ingente quantità di denaro per la liberazione del nipote. Getty si dimostra noncurante della situazione e al suo iniziale rifiuto di voler pagare la nuora Gail, aiutata dall'ex agente della CIA e attuale guardia del corpo di Getty, Fletcher Chace, iniziano un lungo percorso di trattative con i mafiosi italiani che si dimostrerà più complicato del previsto.

Recensione

Dopo anni di cocenti delusioni Ridley Scott torna alla ribalta con un film compatto, solido e convincente. Fantascienza a parte - che nella filmografia di Scott occupa un filone a sé stante in quanto da sempre è stata trattata con un approccio differente - il regista di 'Alien' gira uno dei suoi migliori lavori degli ultimi anni.

Torna la forza di 'American Gangster' e il cinismo di 'Hannibal' unite alle migliori intenzioni de 'Il Procuratore', pellicole fallita ma che conserva uno spunto di base interessante.

La storia ruota attorno a fatti di cronaca realmente avvenuti negli anni '70 prendendosi alcune libertà narrative, specialmente sul finale, che si dimostrano più che lecite e molto utili ai fini del racconto.

Scott impiega una regia compatta e sicura fatta di claustrofobici primi piani sul volto degli attori e lunghe sequenze panoramiche che esaltano le bellezze di Roma e i rustici paesaggi della Calabria. Visivamente splendido, dotato di una fotografia volutamente oscurata a tratti quasi tetra. Menzione a parte merita l'eccellente direzione attoriale.

Malgrado alcune eccezioni che confermano la regola, gli interpreti del film lavorano ai massimi livelli a partire dal veterano Christopher Plummer, che all'età di novant'anni lavora in extremis per portare a termine il progetto, passando per il più che convincente Mark Wahlberg, la bravissima Michelle Williams, che regala una performance strabiliante giocata su mimiche facciali al limite tra follia e dolore estremo, e il memorabile Romain Duris nei panni del rapitore, quest'ultimo il migliore in campo.

'Tutti I Soldi Del Mondo' è però lungi dall'essere un film perfetto o quanto meno strabiliante. Di certo Scott è ritornato in forma smagliante ma continua imperterrito a commettere scorrettezze.

È triste pensare che il popolo italiano sia visto all'estero come un branco di nullafacenti confusionari, pigre macchiette e eterni gigioni buoni solo a cucinare. Queste imprecisazioni probabilmente staranno a cuore solo agli italiani ma più che rappresentazione realistica di un popolo e delle loro usanze, appaiono invece come una meschina caricatura che sarà destinata a non scomparire mai. Inspiegabile inoltre la scelta di affidare la parte del mafioso calabrese a un attore francese che, pur bravissimo e ottimo nella parte di Cinquanta, avrebbe potuto essere sostituito da un altrettanto bravo interprete italiano.

Piccoli sviste a parte, 'Tutti I Soldi Del Mondo' è un film riuscito in cui la potenza folgorante del grande Ridley Scott regala due ore di puro intrattenimento e una piacevole riflessione sull'avarizia e l'incorruttibile spietatezza celata dietro il personaggio di John Paul Getty.