Negli ultimi giorni la news della collaborazione tra sfera ebbasta e quavo ha tenuto banco nelle cronache del rap web italiano. La star americana del rap game internazionale – membro dei Migos, uno dei gruppi più rappresentativi della scena trap – sarà infatti presente nella traccia numero 3 della tracklist di 'Rockstar', il prossimo attesissimo album del (t)rapper di Cinisello Balsamo.

Sfera, Quavo e le discussione nel rap-web

Immediatamente dopo la diffusione della tracklist, in molti tra gli appassionati di rap italiano hanno voluto manifestare entusiasmo per la notizia.

Tanti tra i fan dell'autore di 'Figli di Papà' hanno definito il featuring con Quavo come il più importante e significativo mai realizzato tra Italia e Stati Uniti d'America.

Tanti altri però, al contrario, hanno invece smorzato i toni, insinuando che l'unico motivo che avrebbe spinto una star internazionale a collaborare con un rapper italiano sarebbe stato il lauto compenso ricevuto in cambio della performance, piuttosto che una qualsiasi forma di rispetto o stima artistica nei confronti di Sfera Ebbasta e Charlie Charles. Per questo, in molti negli ultimi giorni hanno iniziato a domandarsi quanto potrebbe costare – in linea di massima – un featuring con big della scena a stelle e strisce.

Quanto può costare a un italiano un feat con un un big americano?

Non esiste ovviamente un listino prezzi, ma un esempio abbastanza esplicativo potrebbe essere fornito da una dichiarazione rilasciata dal noto producer italiano Night Skinny, che in una recente intervista per Rolling Stone ha affermato esplicitamente di aver provato ad ottenere una collaborazione con un vero e proprio pezzo da novanta della scena americana – ovvero Pusha T – per il suo ultimo album intitolato 'Pezzi', disco pubblicato nel dicembre del 2017, nel quale figurano molti nomi di primo piano nella scena rap italiana, come ad esempio Guè Pequeno, Luché, Noyz Narcos, Ernia, Rkomi, Tedua, Izi e Lazza.

Stando a quanto dichiarato dal noto beatmaker, il rapper americano avrebbe chiesto un compenso di ben diciottomila euro per realizzare soltanto sedici barre nell'album del produttore; quest'ultimo, di fronte ad una richiesta così ingente, si sarebbe visto costretto a rinunciare. Queste le parole di Night Skinny rilasciate ai microfoni di Rolling Stone: "A Pusha T avevo chiesto di rapparmi su un pezzo del disco. Per sedici barre mi ha chiesto qualcosa come diciottomila euro. Una roba senza senso".