Il dissing è sicuramente uno dei tratti caratteristici del rap e della cultura hip hop, le diss track, ovvero le canzoni deliberatamente indirizzate 'contro' qualcuno, incarnano al meglio la dimensione competitiva di quello che è ormai il genere musicale più ascoltato dai giovani di tutto il mondo occidentale.

Marracash: 'Un diss non si può decidere a tavolino, non esiste dissing tra chi fa rap e chi fa pop'

In una recente intervista Marracash, uno dei capi indiscussi del panorama hip hop italiano, ha spiegato nel dettaglio quali sono secondo lui le caratteristiche necessarie affinché un dissing non scada nel ridicolo, lo ha fatto nell'ambito di una video intervista realizzata da Netflix per promuovere il documentario 'Rapture', disponibile da qualche giorno sulla nota piattaforma, queste le parole del King Del Rap:

'I dissing sono una parte del rap?

Sicuramente si. Io ho avuto delle piccole scaramucce, che sono più che altro dei dissing psicologici, molto nel mio stile, delle frecciate. Però penso che un dissing possa funzionare bene solamente se fatto tra due persone che sono sostanzialmente alla pari. [...] Funziona bene se a scontrarsi sono Jay Z e Nas, ma non funziona minimamente se tu sei un rapper piccolissimo e te la prendi con un rapper grosso. Allo stesso modo non può funzionare un dissing tra un rapper ed un artista pop. Non è una cosa che si può decidere a tavolino secondo me, è un processo che deve venire naturale, tra due rapper che sono alla pari, e che probabilmente hanno dei motivi reali e concreti per darsi contro'.

'Guè Pequeno' l'ho inventato io

Nella parte iniziale della video intervista l'autore di 'Bastavano le briciole' ha svelato un curioso aneddoto sul suo socio e amico Guè Pequeno, uno dei personaggi – stando a quanto da lui dichiarato più volte, inclusa questa intervista – grazie al quale ha iniziato a fare rap.

Non tutti sanno che il nome d'arte 'Guè Pequeno' è in realtà un misto tra due soprannomi differenti, ovvero 'Guercio', il nome affibbiato a Guè Pequeno sin dall'infanzia a causa della ptosi palpebrale – ovvero la diminuzione dell’apertura dell'occhio in senso verticale, causata dall'abbassamento della palpebra superiore come conseguenza di un malfunzionamento del corrispettivo muscolo elevatore – che lo affligge, e Zé Pequeno, uno dei personaggi principali del noto film brasiliano 'City Of God'.

Stando a quanto dichiarato da Marracash, quest'ultimo sarebbe stato l'artefice del passaggio dal semplice 'Guercio', al più originale 'Guè Pequeno'.