Dopo il successo clamoroso ottenuto a Palazzo Reale di Palermo, le opere di Fabrice Moireau saranno esposte a Palazzo Cipolla di Roma dall'8 maggio al 22 luglio. L'acquerellista di Parigi si è spostato dalla capitale francese alla Sicilia. Portando con sé gli attrezzi da lavoro, ha ritratto la terra dall'intramontabile fascino, realizzando il 'Sicilia, Grand Tour'.

La mostra

Viaggiando attraverso siti archeologici, riserve naturali, castelli, fino ai posti meno conosciuti della Sicilia, Moireau ha prodotto quasi 400 opere. Tra i numerosi paesaggi dipinti si riconoscono il duomo di Palermo, le case di Sciacca, la bellezza della spiaggia di Mondello.

Immancabili i colori accesi del mare, dei frutti maturi, delle barche, dei porti, dei mercati e degli alberi in fiore. La raccolta, omaggio alla culla di diverse civiltà, sarà esposta a Palazzo Cipolla. Si tratta di un’iniziativa promossa dalla Fondazione cultura e Arte. Con la collaborazione con la Fondazione Federico II, le opere sono state concesse dalla Fondazione Dragotto.

Il libro

Le opere di Fabrice Moireau sono raccolte nel libro 'Sicilia, il Grand Tour', accompagnate dalle parole del magistrato siciliano, Lorenzo Matassa. Dal titolo è facile intuire il chiaro riferimento al fenomeno che, tra la fine del '700 e gli inizi dell'800, portò in Sicilia diversi artisti.

Nel 1787, Wolfgang Goethe e l'acquerellista Kniep avevano dato origine all'iniziativa di scoprire le risorse che solo una terra come la Sicilia poteva offrire.

Indimenticabili le parole che Goethe ha usato per descrivere la bellezza di questa terra: "L'Italia senza la Sicilia non lascia nello spirito immagine alcuna. In Sicilia si trova la chiave di tutto. La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l'unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra...chi li ha visti una sola volta, li possiederà per tutta la vita".

Oggi, la Sicilia viene raccontata da Moireau e Matassa. Descrivendo il suo libro, il magistrato siciliano si è detto commosso nel vedere le immagini che ritraggono la sua terra natia priva da stereotipi di violenza e morte. Matassa ha aggiunto di aver trovato nei colori di Moireau la terra delle domande che costringe gli individui ad arrivare nel profondo dell'anima. Il libro è promosso dalla Fondazione Tommaso Dragotto ed è disponibile nella prima edizione con un numero limitato di copie.