"Lo spettatore riflette la propria luce sullo schermo e lo completa". E' la dichiarazione del regista Saverio Costanzo il 2 settembre al Lido di Venezia per la 75^ Mostra del Cinema e la presentazione della sua ultima fatica "L'Amica Geniale", tratta dalla omonima quadrilogia di romanzi di Elena Ferrante, ormai conosciutissima nel mondo. Penna e macchina da presa manifestano una diversa pulsazione creativa ma, in questo caso, si abbinano con intensità neorealiste che imprimono al risultato finale omogeneità e coerenza narrativa. "Come lo spettatore proietta il suo sentire in ciò che vede - è stata l'ulteriore precisazione di Costanzo - anche io sapevo che cosa cercare e la collaborazione mia e degli sceneggiatori Laura Paolucci e Francesco Piccolo con la scrittrice Elena Ferrante ha rappresentato un impegno meticoloso ma allo stesso tempo molto appassionante".

Il film si avvale di un "pool" di coproduttori, Domenico Procacci (Fandango), Lorenzo Mieli (Wildside), Francesca Orsi (Hbo), Eleonora Andreatta (Rai Fiction), Annamaria Morelli (Timvision), riunito intorno alla finalità del lancio internazionale di una storia che aggrega pathos partenopeo e talento esecutivo costituendo un'eccellenza squisitamente italiana. Il prossimo 1,2, 3 ottobre il lungometraggio sarà nelle sale per un evento speciale e dall'autunno sugli schermi televisivi della Rai.

La citazione di 'Roma Città Aperta'

"E' l'unica citazione del mio film ma non fatemela pagare". Ancora un commento scherzoso da parte del regista sulla scena in cui il personaggio Giuseppina Peluso rincorre la camionetta che sta portando via il marito appena arrestato, un inequivocabile riferimento alla grande Anna Magnani in "Roma Città Aperta".

Qualcosa, è stato spiegato, di non intenzionalmente pedissequo ma attinto dai sentimenti fiammeggianti che potevano caratterizzare la Napoli accorata e povera degli anni Cinquanta che fa da sfondo alla vicenda per una ricostruzione che si ripropone, dunque, in modo naturale. E' molto difficile, inoltre, come è stato specificato, misurare il successo di un'opera, che può dipendere da un'epica sentimentale ben orchestrata o dalla commozione di una storia di amicizia fra due donne fin da bambine, come nel caso de "L'Amica Geniale".

Nella messa in scena, però, occorre un "quid" più intimo ed imponderabile che fa da legame all'esplicazione filmica. Il "deus ex machina" è una maestra che cerca di indirizzare le bambine verso l'apprendimento e la conoscenza, presupposti indefettibili dell'emancipazione femminile e della crescita sociale complessiva. Bravissime le attrici che impersonano Lila ed Elena da bambine, Ludovica Nasti ed Elisa Del Genio, e da adolescenti, Gaia Girace e Margherita Mazzucco.

A Venezia sono state presentate le prime due puntate che, nella serie televisiva, si svolgerà, invece, in quattro episodi. Si tratta di un lavoro che è stato definito "profondamente contemporaneo e politico" nel valore dell'attenzione alle dinamiche di crescita socio-culturale.