Ligne de vie, questo è il nome scelto per la mostra che si terrà al LAC di Lugano fino al 6 gennaio 2019 e che propone circa 90 opere, la maggior parte provenienti da collezioni private, del maestro belga. Il percorso, che è stato realizzato con il sostegno della Fondazione Magritte e grazie alla collaborazione con Amos Rex di Helsinki, si apre con delle opere dei primi anni venti fino ad arrivare agli anni sessanta, mettendo in evidenza non solamente le influenze delle varie correnti artistiche ma anche il metodo artistico utilizzato e da molti criticato.

Un Magritte che non tutti conoscono

La mostra si apre con alcune opere del periodo pre-surrealista durante il quale Magritte si confronta con De Chirico, Ernst, Picasso, Duchamp e i Futuristi, tutti artisti che decisero di rompere con la tradizione e gettarono le basi della pittura surrealista. Si continua poi con una sezione dedicata al periodo parigino (1927 – 1930) dove prende vita l’associazione di parole ad immagini con la successiva falsa denominazione di figure che rese il maestro belga famoso, infine si termina con “La Grande Guerre” del 1964 e altri celebri dipinti della maturità.

Uno dei punti forti della mostra è proprio il fatto che non vengono proposti solo quadri conosciuti ma anche slides utilizzate durante la conferenza La ligne de vie, tenutasi il 20 novembre 1938 al Musée Royal des Beaux-Arts d'Anversa.

Una delle poche occasioni dove l'artista si espresse sul proprio lavoro, con documenti, fotografie e affiches che fanno emergere un lato di Magritte non da tutti conosciuto: quello commerciale.

È prevista inoltre una programmazione specifica per le scuole e i bambini formata da approfondimenti e laboratori, col fine di far muovere ai nostri piccoli i primi passi nel mondo dell'Arte.

Non solo Magritte

Parallelamente all'esposizione dedicata a Magritte, se ne svolge anche una seconda (dal 28 ottobre 2018 al 17 febbraio 2019) per la vincitrice del Premio Manor Ticino 2018: la giovane Vera Trachsel. L'artista presenta una serie di capolavori realizzati esclusivamente per questa occasione. Sperimentando differenti materiali come carta, metallo, plastica o persino vecchi oggetti come luci natalizie, si cerca di creare un universo parallelo in cui nulla è mai ciò che sembra, quasi ispirandosi alla pop art di Warhol si ottiene un effetto magnifico e ipnotizzante.