Non è mai facile parlare di guerra, non è mai facile sfogliare tra le pieghe della storia e tirare fuori le pagine più cruente scritte e vissute dall’umanità, eppure abbiamo il dovere di ricordare, soprattutto ai più giovani, che quel che è stato non va cancellato, ma rivissuto, raccontato, spiegato per prendere coscienza dell’aberrazione di certi crimini e del coraggio di chi ha provato a controbatterli con le armi della parola e della circolazione di idee.

Donne di pace in tempo di guerra: la Grande Guerra in scena

Di coraggio e di lungimiranza ne ebbero da vendere le donne portate stamattina in scena al Teatro San Girolamo di Lucca da Roberta Biagiarelli, ‘donne di pace in tempo di guerra’ per l’appunto, in uno spettacolo che parla al cuore di chi ascolta, in questo caso i ragazzi delle principali scuole superiori lucchesi, tra cui molte classi dell’Istituto Professionale Giorgi che, accompagnate dai propri docenti, hanno preso parte con grande partecipazione all’evento.

100 anni dalla Prima Guerra Mondiale

Sono trascorsi 100 anni dalla fine della Grande Guerra ed è proprio dal casus belli del primo conflitto mondiale, l’uccisione dell’arciduca Francesco Ferdinando e di sua moglie Sofia a Sarajevo avvenuta il 28 giugno 1914, che l’attrice ha iniziato il suo monologo.

L’azione intrapresa da Gavrilo Princip, membro della Giovane Bosnia, movimento fautore dell’unificazione della Jugoslavia, ha cambiato le sorti dell’Europa e del resto del mondo, dando inizio soltanto un mese dopo alla prima guerra mondiale con tutte le sue sanguinose conseguenze.

Storie di donne coraggiose

Nel bel mezzo del conflitto un folto gruppo di donne decise che era tempo di agire a favore della pace e fu così che il 28 aprile del 1915 venne convocato a l’Aja un Congresso internazionale, qualcosa di assolutamente rivoluzionario in un tempo in cui il genere femminile non godeva ancora della giusta considerazione.

Le voci di tante donne, tra le quali la valtellinese Rosa Genoni, sarta e poi stilista, simbolo assoluto del pacifismo e del femminismo o quella di Margherita Parodi Kaiser Orlando, crocerossina oggi sepolta tra i soldati a Redipuglia che la Biagiarelli ha fatto rivivere in una sorta di conversazione dall’oltretomba.

Donne forti, donne di grande intelligenza e dalle idee innovative che hanno chiesto e hanno preteso la pace, comprendendo che la soluzione non potesse essere la guerra, ma un dialogo sereno tra le parti in contrasto, un’unione di intenti da ricercare a tutti i costi. Non è errato pensare che da loro sia partito il concetto di Europa unita che ha gettato le basi per quella che sarebbe stata la futura Unione Europea.

Una grande lezione per i più giovani

Ancora una volta gli studenti intervenuti hanno potuto apprendere una grande lezione: la storia non va semplicemente letta sui libri di Scuola, ma interpretata, compresa, rivissuta attraverso gli esempi di chi l’ha scritta, di chi col suo impegno ha contribuito a regalarci la pace, una condizione imprescindibile per ogni società civile, ma mai scontata.