Un inedito e gradito Misantropo quello di Valter Malosti, presentato ieri al Teatro Carcano di Milano, in replica fino al prossimo 23 dicembre.

Molière/Il Misantropo ha già avuto un suo primo debutto al Teatro Astra di Torino, con anteprime al Teatro Lac di Lugano.

Alceste, interpretato dall'attore e regista Valter Malosti, è un personaggio molto particolare: si tratta di un filosofo, folle ed estremista del pensiero, che assume in sé risonanze intime e strazianti, senza tuttavia trascurare quella sottile linea comica che caratterizza il personaggio.

Un'allucinante tragedia di un uomo ridicolo, si scontra con 3 figure di donna, una sorta di trinità, interpretate da Anna della Rosa, Sara Bertelà e Roberta Lanave.

La storia de Il Misantropo di Molière

Il Misantropo di Molière debuttò per la prima volta nel 1666: oggi è una commedia tragica, che mantiene una forma di umorismo instabile, all'interno della quale emergono nevrosi, tradimenti, dolori di un personaggio capace di trasformare la propria rabbia in una straordinaria macchina filosofica, esistenziale e politica, che interroga e distrugge qualunque cosa incontri sul suo percorso.

Insieme a Malosti, come detto anche regista dello spettacolo, il giovane autore Fabrizio Sinisi ha costruito il linguaggio di questo nuovo Misantropo, confrontandosi con alcuni grandi autori del novecento, tra cui, in particolare, Thomas Bernhard; perciò il testo classico è stato per così dire intrecciato ad un altro noto capolavoro di Molière, il Don Giovanni.

Alceste e Don Giovanni diventano quindi due volti che si contrappongono all'ipocrisia e al compromesso su cui si è costruita la civiltà.

Di qui anche il conflitto tra uomo e donna e tutto ciò che ne consegue.

Valter Malosti non è nuovo a questo genere di riletture, tant'è che egli, negli scorsi anni, ha già riscosso uno straordinario successo con "La Scuola delle Mogli", spettacolo realizzato al Teatro Stabile di Napoli, nonché al già citato Teatro Stabile di Torino.

"L'infelicità non è uguale per tutti: c'è l'infelice e basta, c'è l'infelice che odia sé stesso e infine c'è l'infelice che odia sé stesso e mediamente anche l'altro.

Ecco, costui è il misantropo, una figura che unisce in sé l'infelice e il più infelice.

Dunque qual è lo scopo del misantropo? Rendere il semplice infelice il più infelice! Perché più infelici si è più lo si diventa"(Manlio Sgalambro).

Gli altri attori sono: Edoardo Ribatto, Paolo Giangrasso, Matteo Baiardi e Marcello Spinetta.