Entrambi innamorati dell'Arte, Maurizio Vitiello e Nicola Caroppo vantano una carriera professionale di tutto rispetto. Vitiello ha curato numerose personali e collettive monografie e cataloghi con diversi editori, e i suoi contributi ed eventi a rassegne sono presenti in molte pubblicazioni d'arte. Nel 1980 ha costituito il Gruppo Dimensione arte e, successivamente, il Gruppo 95. Attualmente coordina il Sodalizio Penna e Carta. Martedì 12 febbraio curerà la mostra "Tris-Scambi di confine" a Castel San Pietro Terme con opere di Maria Pia Daidone, Luisa Bergamini, Beatriz Cardenas alla Galleria Comunale d'Arte Contemporanea.

Caroppo è un artista autodidatta e ha curato varie mostre tra cui "Repent and Sob no more, collettiva-concorso d'arte contemporanea" all'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli e "Il Novecento in mostra-collettiva-mercato d'arte contemporanea" presso la Galleria La Mediterranea Arte di Napoli.

Entrambi non hanno resistito al fascino di Arte Fiera 2019, una rassegna internazionale dedicata all'arte moderna e contemporanea tenutasi a Bologna il 3 febbraio. Ad esprimere il loro parere sulla kermesse bolognese sono stati gli stessi critici d'arte che si sono resi disponibili per una breve intervista per Blasting News

L'intervista

Buongiorno Maurizio Vitiello: qual è il suo parere riguardo all'Arte Fiera di Bologna?

Cosa è cambiato rispetto alle scorse edizioni?

Salve a tutti i lettori di Blasting News. Allora, mi trovo ad Arte Fiera a Bologna e vedo che c'è una forte rastremazione per quanto riguarda le esposizioni, nel senso che ci sono meno opere, meno artisti e quindi c'è maggior possibilità di esibizione in un solo show per ogni artista in un solo stand.

Infatti solamente un terzo delle gallerie hanno progettato in questo modo, mentre gli altri tre quarti vanno dai 3 ai 5 artisti. Negli anni scorsi, l'Arte Fiera di Bologna era estremamente affollata e c'erano moltissime presenze, ovviamente per quanto riguarda i visitatori. Solitamente i visitatori vanno dai 50mila ai 60mila.

Comunque c'era molto da vedere, e mi fa piacere che quest'anno ci sia stata una maggiore qualità. Infatti ho visto dei Modigliani, dei Boccioni, dei Sironi, dei Savinio, dei De Pisis davvero eccellenti. C'è un ottimo Modigliani che è un acquerello da 850mila euro, e punterei su questo se avessi i soldi, oppure su un Boccioni divisionista pre-futurista. Ci sono opere eccellenti, però non vedo una proiezione sul futuro degli artisti emergenti. Mi sembra che ad Arte Fiera appaia una situazione a favore degli anni '50 americani e dei grandi nomi italiani, ma non vedo nomi di giovani artisti emergenti che saltino all'occhio. Questo è quello che percepisco, e mi ha fatto piacere essere qui a Bologna perché è un ottimo ambiente con un'ottima ospitalità.

Spero che questa rassegna si ripeta anche nel 2020.

Invece Lei, Nicola Caroppo, cosa ne pensa dell'arte contemporanea ad Arte Fiera Bologna?

Sono uno storico dell'arte del Medioevo, e qui ad Arte Fiera mi sento come un pesce fuor d'acqua nell'arte contemporanea. Però posso dire che mi trovo con un piede, e forse anche due, nel contemporaneo perché mi occupo anche di fotografia, pittura, scultura e di linguaggi visivi dell'arte contemporanea. In realtà, questa è la mia prima Arte Fiera e il primo impatto è stato molto forte. Mi associo al giudizio di Maurizio Vitiello sul fatto che ci sia un settore storico molto fornito e ben curato con nomi che fanno parte della storia dell'arte su cui sostanzialmente è quasi facile puntare.

Ma quello che non ho ancora visto, forse per motivi di tempo, è il contemporaneo stretto, quindi le nuove proposte che poi sono un po' la cartina tornasole del gusto e delle nuove tendenze espressive di questo contemporaneo che influenza il nostro modo di esprimerci. Questo perché l'arte è comunicare un messaggio e, ovviamente, abbiamo dei media diversi rispetto all'arte degli anni '40, '50 e '60 e ricerchiamo cose diverse e forniamo le citazioni in modo diverso che il nostro contemporaneo ci propone. Dunque l'artista vive il suo tempo, in qualsiasi modo, in qualsiasi tipo d'espressione artistica sia come evasione della storia che come inserimento stretto nella cronaca e nella storia di tutti i giorni.

Potete fare un saluto speciale ai nostri lettori?

Vi ringrazio per questa bella intervista. Un grande e caloroso saluto a tutti i lettori di Blasting News.