Una mostra particolare apre oggi, martedì 14 maggio, i battenti a Roma. Si intitola ‘L’Arte dell’Amore non violento nell’antica Roma’, il luogo è lo Stadio di Domiziano e sarà aperta fino al 6 novembre 2019. Si tratta di un vero e proprio percorso attraverso l’arte con il tema dell’erotismo al centro di tutto, un percorso dedicato alle scuole e non solo. Un modo per insegnare attraverso gli antichi l’amore e finalizzato a combattere episodi di violenza sulle donne e di bullismo. Un modo per crescere insieme e imparare dal passato.
L’inaugurazione e la realizzazione della mostra
L’inaugurazione è fissata per oggi nella suggestiva area archeologica dello Stadio di Domiziano alle ore 16.30. Dopo vari annunci apre finalmente un’esperienza promossa dal Codacons e dal SIIPAC Lazio, in collaborazione con il Museo Archeologico di Napoli e l’eccezionale partecipazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Pari Opportunità.
L’obiettivo è palese: combattere gli episodi di violenza sulle donne e di bullismo partendo dalle basi, insegnando all’ampia fascia degli adolescenti, compiendo un’opera di sensibilizzazione e di informazione. I giovani sono il futuro e insegnare loro rende possibile promuovere il cambiamento dei comportamenti sociali e culturali.
All’inaugurazione della mostra, in apertura, parla il critico d’arte Vittorio Sgarbi conducendo lo spettatore attraverso le opere offerte. Partecipano anche il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il direttore del Museo Diocesano di S. Giovanni dei Fiorentini. In più la presenza del neuroscienziato Giovanni Serpelloni e di psicologi pronti a offrire una lettura interessante di come la psicologia si possa integrare all’arte, nella creazione di un metodo di insegnamento per parlare ai giovani di amore ed erotismo e combattere la violenza.
Di cosa parla quindi la mostra?
Si tratta di una mostra che fondamentalmente parla di Amore. Attraverso riproduzioni 3D e reperti provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli si snoda un percorso che spiega al visitatore il modo in cui nell’antichità l’arte e la vita descrivevano la femminilità e l’amore. È un’esposizione che parla di sesso e non solo, parla di passionalità, di bellezza e dello splendido rapporto fatto di dolcezza che può esservi in una coppia.
Il trionfo dell’amore avviene tramite splendidi pezzi autentici provenienti dal Museo di Napoli e immagini a grandezza naturale di altre opere attraverso il 3D in una visita praticamente reale, ma con esperienze visive e sensoriali che contribuiscono a creare una visione più completa e unica. Attraverso le opere la contemplazione dell’amore non violento e libero degli antichi, un inno a questo nella speranza di un suo ritorno e della fine del bullismo e della violenza.
Gli antichi hanno esaltato la fisicità e l’erotismo bandendo il senso di colpa e vedendo la sensualità come qualcosa di sano, e nella loro arte questa libertà di pensiero è tangibile: la trasgressione è stata legittimata e l’eccesso evitato.
Riscoprire l’arte antica per gli psicologi è un modo per educare i giovani all’amore e alla non violenza. Psicologia e arte, affettività e sesso si mescolano, unite nella loro lotta contro la violenza, unite per insegnare alle nuove generazioni per un domani migliore.