Quello tra Clementino e Luché è stato uno scontro lirico capace di catturare l'attenzione di tutto il pubblico Rap italiano. Nonostante si siano palesemente dissati, non ci sono state in questi anni occasioni in cui i due artisti hanno avuto modo di parlare a chiare lettere della questione. Sul beef tra due dei massimi esponenti del rap campano ha quindi gradualmente iniziato ad aleggiare una sorta di aura di mistero, spezzata due giorni fa da Clementino, che nel corso di un'intervista concessa ad Esse Magazine ha fatto il punto della situazione, ammettendo a chiare lettere lo scontro, ma spiegando anche di aver successivamente chiarito la situazione con il collega, siglando la fine delle ostilità con una stretta di mano.

Nel corso dell'intervista Clementino ha spiegato anche quanto sia stato fondamentale per lui incontrare Fabri Fibra, durante una delle fasi più dure della sua carriera, quando l'idea di abbandonare il sogno di diventare un rapper di successo stava diventando qualcosa di concreto.

Clementino sullo scontro con Luché: 'È il rap game'

"Nel rap game ci sono dei malintesi – ha dichiarato Clementino al minuto 19 della video intervista –, degli equivoci. Ultimamente c'è stato anche uno scontro con Luca, con Luché, però poi ci siamo rivisti e ci siamo stretti la mano, è il rap game. Io ho mandato a fare in cu.. lui, lui ha mandato a fare in cu.. me, poi io ho rimandato a fare in cu.. lui, e lui ha rimandato a fare in cu..

me. Ma ci siamo stretti la mano, ed è finita lì. Ora dobbiamo semplicemente continuare a portare Napoli in alto, quello è il compito di entrambi".

Nella prima parte della chiacchierata Clementino aveva avuto modo di parlare anche di un altro suo celebre collega, con cui in carriera ha avuto più volte modo di collaborare, ovvero Fabri Fibra.

'Fabri Fibra mi ha salvato'

Il rapper campano ha spiegato quanto l'aiuto del collega marchigiano sia stato fondamentale durante uno dei periodi più difficili della sua carriera, queste le sue parole al minuto 14:

"C'è stato un periodo in cui ho creduto meno nel mio sogno (il sogno di diventare un rapper di successo, ndr), non negli ultimi anni, molto prima.

A salvarmi è stato proprio Fabri Fibra. Ai tempi di 'Napoli Manicomio' e 'I.E.N.A.' ad un certo punto ho visto il buio. Ero indipendente e non ero conosciuto, o meglio, ero conosciuto solo a livello underground, ci stavo rinunciando, mi sono detto: sto fallendo. Non sapevo più cosa fare, avevo già fatto di tutto. Poi però, se tu ci credi, le cose succedono: ho conosciuto Fabri Fibra, abbiamo fatto 'Rap Star', e tutto il resto è storia. È stato quello il passaggio fondamentale, il periodo prima di 'Rap Star' pensavo di fallire".