La resilienza è un romanzo che tratta un tema alquanto desueto, e, nell’immaginario collettivo, molto lontano dall’universo femminile: quello della finanza.

R.P. Giannotte, autrice cagliaritana, ha infatti coraggiosamente deciso di usare come protagonista una trader, Pia Ludovica Bartoli, per dimostrare così che anche le donne, se determinate, grintose e attente, possono raggiungere posizioni lavorative importanti e di grande responsabilità.

Il libro, uscito da alcune settimane, è edito da 'La Zattera Edizioni'.

Spezzarsi senza rompersi

Accanto alla tematica dell’affermazione femminile in un ambito di lavoro prettamente maschile, ci sono però tutta una serie di tematiche collaterali che si intrecciano alla prima, e dalla quale scaturiscono.

È proprio, infatti, grazie al licenziamento per colpa di un investimento sbagliato che Pia scoprirà sfumature del suo passato fino a quel momento sconosciute. Dopo aver compiuto un errore di valutazione al momento di investire una cospicua quantità di denaro, la giovane donna perde il lavoro.

Per riottenere la sua posizione lavorativa, viene incaricata dal capo di recarsi a parlare con la casa di produzione musicale da cui proveniva parte dei soldi investiti erroneamente da Pia, per riuscire a riacquistare loro fiducia; le viene inoltre richiesto di scoprire chi, tra i suoi colleghi, abbia tradito non solamente lei, ma anche tutti i suoi colleghi e l’azienda intera, la Dolby’s. La casa di produzione musicale è di proprietà di Diego Vascelli, un cantante di musica rap-trap molto famoso il cui nome d’arte è Diego Vas.

Nei giorni in cui Pia deve parlare con la sua casa di produzione per convincerla a investire di nuovo con la Dolby’s, Diego si trova a Cagliari, dove deve registrare il video per il suo ultimo singolo. Pia, quindi, si reca nel capoluogo sardo, dove avrà la possibilità di conoscere più approfonditamente Diego e di scoprire tanti lati nascosti del suo passato che gli vengono svelati proprio dal cantante stesso.

Il lettore, quindi, scopre che tra i due c’è un legame molto più profondo di quanto ci si aspetti: un rapporto il cui collante è rappresentato dal padre dei due, presenza effimera che appare solamente nei ricordi e nei pensieri dei due protagonisti.

Ricordi e pensieri che, nel caso di Pia, sono felici e spensierati, nonostante qualche nota amara dovuta alle frequenti separazioni dal padre che spesso si recava a Cagliari dove aveva un cattedra all’università.

Nel caso di Diego, invece, sono ricordi e pensieri più aspri e dolorosi, fatti di abbandono, lontananza e impossibilità di incontrare e conoscere il padre che l’ha messo al mondo.

La resilienza è il filo conduttore della storia

Un legame profondo che va oltre il loro rapporto di fratellanza: lo si riconosce anche nella loro capacità di rialzarsi, riscattarsi da situazioni dolorose e dalle difficoltà. Pia riprendendosi dal duro colpo del licenziamento e dall’amara notizia dell’incompatibilità con il suo futuro marito, con il quale non potrà avere figli; Diego dimostrando che, nonostante l’infanzia difficile, è riuscito a trovare la sua strada, a realizzarsi e a distaccarsi, lentamente, da un passato che era troppo lacerante per essere ricordato.

Ed è così che si spiega il titolo del romanzo: la resilienza che caratterizza i due protagonisti è il filo conduttore che tiene insieme tutta la narrazione, che, nonostante si dirami in varie strade, ha sempre in sottofondo la grande capacità di rialzarsi con coraggio, quasi fosse la colonna sonora della vita dei personaggi.

La Giannotte, con la sua scrittura agile ma profonda, crea delle atmosfere indimenticabili, restituisce la sua Cagliari in tutte le sfumature di città contemporanea, dipinge i personaggi in maniera esemplare, delineando chiaramente ciascuno di loro, rendendolo particolare e unico. Il lettore, quindi, si trova a leggere un romanzo intenso, dalla narrazione che scorre veloce, ma che al contempo fa rallentare la riflessione, e che permette di avvicinare tematiche inconsuete e, probabilmente, molto lontane dal suo universo di conoscenze.