"Spero che, con questo libro, i miei figli imparino a conoscermi meglio". A dirlo è Paolo Bonolis, uno dei più amati presentatori della televisione italiana che l'11 novembre, al cinema 'Rouge et Noir" e alla libreria "Feltrinelli" di Palermo, ha presentato e raccontato il suo libro "Perché parlavo da solo" e ha incontrato i fan rispondendo alle loro domande con l'ironia e l'irriverenza che lo contraddistinguono. A dialogare con lui, il giornalista Antonio Dipollina.

"È la seconda volta che vengo a Palermo: la prima volta c'era il sole - ha esordito ironicamente Paolo Bonolis - e oggi è una giornata bellissima....di pioggia".

Una vita in un libro e il libro di una vita

"Se a prima apparenza può sembrare un libro autobiografico, in realtà non lo è - ha spiegato Paolo Bonolis - ma parla di pensieri, riflessioni, sorretto da alcuni episodi di vita che li hanno generati e sostenuti".

Un testo fatto di leggerezza e voglia di divertirsi che, però, vuole anche lasciare, in un modo diverso, qualcosa soprattutto ai suoi cinque figli ai quali l'autore pensava durante la stesura del libro: "Voglio che attraverso questo libro, i miei figli, possano imparare a conoscere il loro padre". Un libro "aperto a tutti", il cui titolo nasce da una reale caratteristica che l'autore aveva in un particolare periodo della propria vita, quella di parlare da solo con sé stesso.

Un testo che non indaga nella vita dell'autore e non ne ricerca il senso, ma che racconta semplicemente quello che ha vissuto.

I proventi della vendita del libro saranno destinati interamente alla "Adotta un Angelo - Ce.R.S. Onlus", una realtà che si occupa di assistere i bambini con gravissime patologie, a casa loro, garantendogli la presenza di un presidio per agevolare le loro famiglie.

Gli aneddoti più divertenti

Innumerevoli sono i personaggi che Paolo Bonolis ha incontrato nella sua carriera e nella sua vita, ma alcuni di questi incontri hanno lasciato in lui una traccia indelebile, come Adriano Celentano: "Una volta mi ha raccontato di avere installato un'antenna molto alta a casa sua che fungesse da parafulmine - ha raccontato simpaticamente Bonolis - e, poiché i fulmini, rimbalzando sull'antenna, uccisero diversi maiali e mucche, il sindaco gli chiese di toglierla".

Altrettanto indimenticabile il suo incontro con Raimondo Vianello: "Ci incontrammo al Teatro Nazionale di Milano in occasione dei Telegatti - ha raccontato - e, mentre facevo pipi, mi sono girato e ho visto Raimondo che mi ha salutato dicendomi 'spero che non dovremo stringerci la mano'".

Ma tanti altri sono stati i suoi "miti", da Alberto Sordi a Corrado, da Mike Bongiorno a Gianfranco Funari fino a Fabrizio Frizzi al quale lui e tutti i presenti hanno dedicato un caloroso applauso.

Al termine dell'incontro, un ragazzo ha posto una domanda che ha molto colpito e commosso il conduttore televisivo: gli ha chiesto se avesse mai avuto dubbi o incertezze sul suo futuro. Il conduttore ha risposto con un deciso "No" e, scendendo dal palco, ha ringraziato e abbracciato il giovane per la delicatezza della domanda.