Massimo Pericolo ha concesso un'interessante intervista a Cosmopolitan. Nonostante il rapper abbia dichiarato, già nel rispondere ad una delle prime domande, di non voler parlare delle sue vicissitudini giudiziarie, la chiacchierata è inevitabilmente scivolata sulla questione dell'arresto e sulla conseguente condanna del rapper.

Quest'ultimo è arrivato addirittura a svelare dei dettagli inediti, sia sulle modalità del suo arresto – avvenuto nel 2014 nell'ambito dell'inchiesta 'Scialla Semper' che portò dietro le sbarre ben 28 persone tra grandi e piccoli spacciatori – che relativamente al periodo detentivo, trascorso in parte in carcere ed in parte agli arresti domiciliari: "Mi trovarono con 300 grammi mentre indagavano su altri".

Il racconto dell'arresto e il periodo in carcere: 'Non avevo i vestiti, gli altri detenuti mi hanno prestato tutto'

In un'intervista rilasciata a Cosmopolitan Massimo Pericolo ha raccontato alcuni particolari dell'arresto e del suo periodo di detenzione in carcere nel 2014. "La verità è che stavano indagando su altre persone – ha spiegato il rapper – sono arrivati a me tramite le intercettazioni telefoniche, erano venuti a casa mia per portarmi a fare un interrogatorio. Purtroppo però io in quel periodo avevo in casa circa 300 grammi di marijuana. Li hanno trovati, e mi hanno portato direttamente in carcere.

All'inizio mi hanno sistemato nella cella nuovi giunti, come racconto in una mia traccia […] Il mio primo pensiero fu: chi pagherà il mio affitto ora ?

Chi terrà il mio corso di arti marziali ? Avevo tanta paura, non avevo idea di cosa sarebbe successo dopo, tutto il mio mondo stava andando in frantumi, sono abituato a prendermi cura di me stesso sin dai diciassette anni. Non avevo neanche i vestiti, gli altri detenuti mi hanno prestato tutto, mutande incluse".

Un periodo nel corso del quale non sono mancati momenti difficili e situazioni delicate.

"Ogni tanto tra i detenuti c'era qualcuno che voleva suicidarsi, tantissimi avevano problemi di ansia e depressione, in quei casi gli vengono somministrati gli psicofarmaci e via" - ha aggiunto il cantante.

L'opinione positiva sugli psicofarmaci

A questo punto la conversazione ha virato su un altro tema ricorrente delle interviste di Massimo Pericolo ovvero i problemi mentali e gli psicofarmaci.

Tre settimane fa avevano fatto molto discutere alcune dichiarazioni del rapper di Brebbia che durante, un'intervista concessa a Daria Bignardi, aveva raccontato di aver significativamente giovato dell'aiuto degli psicofarmaci – ovviamente somministrati sotto stretto controllo medico - psichiatrico – parlando di un 'terrorismo mediatico' su questo genere di cure che sarebbe attualmente in atto in Italia.

'Nessuno chiederebbe a una persona senza una gamba di camminare'

Durante la permanenza in carcere però il rapper sarebbe riuscito a far a meno dei farmaci. "Stavo male ma andavo avanti senza" - ha infatti dichiarato l’autore di 'Sabbie d'oro' che ha provato a descrivere il suo punto di vista sulla questione facendo un parallelismo con il film 'Joker', attualmente nelle sale cinematografiche.

"Credo che sia importante parlare di questi problemi: avevo un parente che ne soffriva, dicono siano malattie ereditarie. Sicuramente la mia condizione di povertà ha contribuito, causandomi una bella dose di stress.

Non avevo modo di fare le cose normali che faceva chiunque, ma nessuno riusciva a comprenderlo. Ho visto da poco Joker, il protagonista dice che la cosa peggiore delle malattie mentali è che gli altri non le vedono, tutti vorrebbero che tu ti comportassi in maniera normale. Però nessuno si permetterebbe di chiederebbe a una persona a cui manca una gamba di camminare".