Il 9 Gennaio uscirà nei Cinema italiani 'Hammamet'; scritto e diretto da Gianni Amelio, il film vede Pierfrancesco Favino nei panni dell'ex leader del PSI Bettino Craxi. L'attesa per questo film è enorme, perché da anni molti italiani non hanno smesso di interrogarsi sulla figura del leader socialista.

Amato da molti ed odiato da altrettanti, Craxi è stato Presidente del Consiglio dal 1983 al 1987. Non c'è da stupirsi, dunque, se attorno a questa pellicola sia nato un forte interesse. La speranza è anche che "Hammamet" possa aiutare a schiarire le idee su una diatriba che dura ormai da vent'anni: quello tunisino fu esilio o latitanza?

La trama di 'Hammamet'

Hammamet riflette su uno spaccato scottante della nostra Storia recente. Sono passati vent’anni dalla morte di uno dei leader più discussi del Novecento italiano, e il suo nome, che una volta riempiva le cronache, è chiuso oggi in un silenzio assordante. Scava dentro memorie oscure, viene rimosso senza appello. Basato su testimonianze reali, il film non vuole essere una cronaca fedele né un pamphlet militante. L’immaginazione può tradire i fatti “realmente accaduti” ma non la verità.

La narrazione ha l’andamento di un thriller, si sviluppa su tre caratteri principali: quella di un 're caduto', quella della figlia che lotta per lui, e quella di un terzo personaggio, un ragazzo misterioso, che si introduce nel loro mondo e cerca di scardinarlo dall’interno.

Craxi tra luci ed ombre

Naturalmente un articolo non basterebbe ad illustrare l'intera attività Politica di Bettino Craxi, che spazia dal referendum sulla scala mobile del 1985 all'atteggiamento possibilista nei confronti di una trattativa con le Brigate Rosse adottato durante la prigionia di Aldo Moro nel 1978.

Eppure ci sono due eventi in grado, più di tutti, di spiegare il motivo per cui il leader del PSI fu una figura scomoda, amata ed odiata.

Il primo, che rientra tra le cosiddette luci, è rappresentato dalla celebre crisi di Sigonella. È il 7 Ottobre 1985 quando la Achille Lauro, nave da crociera italiana, viene sequestrata da terroristi palestinesi. Dopo la promessa dell’immunità per i terroristi, la nave approda in acque egiziane. A quel punto, però, avviene la scoperta dell’omicidio di un cittadino statunitense a bordo della nave.

Gli USA decidono dunque di dirottare l’aereo che avrebbe dovuto portare i terroristi a Tunisi (negli accordi infatti era previsto che fossero portati in un paese arabo) verso la base aerea americana di Sigonella in Sicilia. Nasce dunque la crisi di Sigonella: atterrato l’aereo, uno schieramento di carabinieri accerchia il velivolo. Di conseguenza, membri della Delta Force americana accerchiano i militari italiani. Bettino Craxi, all’epoca Presidente del Consiglio, non è disposto a cedere agli USA i prigionieri, che devono essere processati secondo la legge italiana, avendo commesso il reato a bordo di una nave dello stesso paese. Con queste premesse si svolge dunque una lunga notte di braccio di ferro tra Craxi e Reagan.

Alla fine, Craxi l’avrà vinta e gli americani lasceranno che i terroristi finiscano in mani italiane. Da parte di molti questa è ricordata come una delle poche volte, forse l'unica, in cui l'Italia si impuntò e fece valere le proprie ragioni con gli Stati Uniti e Craxi è giustamente ricordato come l'artefice di quell'atto di coraggio ed orgoglio.

Il secondo, l'ombra, è rappresentato dal ruolo assunto da Craxi nel contesto di Mani Pulite. A cavallo tra il 1992 ed il 1993, il pool milanese, guidato da Antonio Di Pietro, pone di fatto fine alla Prima Repubblica con l'inchiesta sulle tangenti alla politica. Il PSI risulterà essere il partito più colpito dall'azione del pool. Craxi verrà condannato per corruzione e finanziamento illecito per un totale di 10 anni di reclusione, che non sconterà mai a causa della sua fuga ad Hammamet dove sarebbe poi morto nel 2000.

La fine della sua avventura politica sta interamente nella contestazione subita dal leader socialista presso l'Hotel Raphael di Roma il 30 Aprile 1993. Uscito dall'albergo, Craxi venne ricoperto da centinaia di monetine, lanciategli addosso da altrettanti manifestanti.

'Hammamet' ci aiuterà a fare chiarezza

La speranza, condivisa da molti, è che il film prossimo all'uscita possa fare chiarezza su quale giudizio storico e politico si debba dare a Bettino Craxi. La pellicola è incentrata sugli ultimi anni della sua vita, in cui sappiamo che il leader socialista non smise di interessarsi della politica italiana. Ai critici il giudizio sulla qualità del film, agli spettatori il giudizio su un uomo che, volenti o nolenti, ha dominato buona parte della storia della Prima Repubblica.