La sfilata Gucci per la collezione "Autunno-Inverno 2020", tenutasi martedì 14 gennaio durante la fashion week "Milano Moda Uomo" è ispirata al "back to school", letteralmente un invito a tornare a scuola: è il modo che il brand italiano ha scelto per "liberare la società dalla mascolinità tossica", come ha dichiarato il direttore creativo Alessandro Michele, diffondendo il messaggio che "diverso è bello".

La collezione e lo scenario presentati da Gucci

“Sei invitato al mio quinto rave di compleanno”. Firmato: "Ale". Questo è stato l'invito che hanno ricevuto gli ospiti della sfilata Gucci, che appena arrivati sono stati fatti accomodare sulle gradinate di un'arena di sabbia.

La maison ha creato uno scenario perfetto fatto di luci intermittenti e una colonna sonora più che azzeccata: "Ostia (The Death of Pasolini)", suonata dal gruppo elettronico Coil, che spiega anche l'allestimento. L'arena di sabbia si riferisce al luogo dove proprio Pier Paolo Pasolini, regista, attore e intellettuale italiano, fu ucciso nel 1975.

I primi look in mostra esaltano immediatamente i riferimenti agli anni Settanta, completati da elementi fuori Moda diffusi con maestria tra le stampe e gli accessori. Sfilano modelli con indosso camicie esageratamente strette o esageratamente larghe, abbottonate male, alcuni maglioni mini ed altri over size, colori pastello. Il senso è di mostrare dei "ragazzi di vita": il termine è quello che fu utilizzato per etichettare il diciassettenne arrestato per l'omicidio di Pasolini, e si riferisce a ragazzi che vivono per strada, sperimentano diverse cose, e non fanno troppo caso al loro look trasandato.

A seguire, accompagnati da una versione di "Sweet Dreams" cantata dal controverso Marilyn Manson, entrano altri modelli, in rappresentanza dei "giovani borghesi" conformi al sistema ma costantemente alla ricerca dell'evasione e della ribellione, di un po' di divertimento: ragazze con abitini in velluto, cerchietti in perle, sandali con i calzini; ragazzi con camice fatte su misura e golfini monocromatici, giacche da sartoria, cappelli borsalini.

Successivamente, la musica cambia: con le note tratte dalla colonna sonora di "Phenomena" (film di Dario Argento) appaiono in passerella look ispirati alla nuova generazione, frutto di un miscuglio di ideali e desiderio di libertà. Borse stampate a fantasia floreale, piumini, abiti, maglioni over size: la costante è lo slogan "Gucci Liberty", vero motto di questa collezione.

Il pensiero del direttore creativo Alessandro Michele

La sfilata, chiaramente ispirata alla diversità, è stata interamente progettata e creata dal direttore creativo di Gucci, Alessandro Michele, che aveva già lavorato con la maison ai tempi di Alessandra Facchinetti e Frida Giannini.

Michele, al termine dello show, dice che questa sfilata è "un invito a imparare un modo diverso di essere maschi", la sua è "una mascolinità che non esclude”, che va contro ciò che viene insegnato agli uomini sin da bambini. Proprio per questo Alessandro Michele ha immaginato di tornare bambino, "quando ci viene permesso di essere liberi e meno etichettati", perché poi quando si cresce "ti dicono che determinate cose non le puoi più fare, che alcune cose sono da maschio e altre da femmina".

Il direttore sottolinea che è necessario "provare a fare qualcosa di diverso, perché la tossicità dell'essere maschile in un modo stereotipato è pericolosa sia per gli uomini che per le donne": il suo è un messaggio all'avanguardia.