Sergio Fantoni è morto la scorsa notte a 89 anni, il mondo del Cinema italiano dice addio al noto attore e doppiatore.

Notevoli i traguardi raggiunti nel corso della sua carriera, ha lavorato al fianco di Frank Sinatra ed è stato diretto da registi del calibro di Luchino Visconti e Giuliano Montaldo. Negli anni Settanta ebbe un cambio di rotta e iniziò a dedicarsi al teatro, affiancando Luca Ronconi, uno dei più grandi nomi dell’epoca.

Come doppiatore prestò la voce a Marlon Brando (in Apocalypse Now), Henry Fonda (in Meteor), Rock Hudson (ne Il gigante), Ben Kingsley (in Gandhi), Gregory Peck (in due film), Robert Taylor (in tre film) e Max von Sydow (in Uragano del 1979).

La vita di Fantoni

Sergio Fantoni nacque a Roma nell’agosto del 1930. I suoi progetti di vita iniziali si discostavano molto da quello che sarebbe poi diventato in seguito. Voleva infatti diventare ingegnere o architetto, ma iniziò a frequentare compagnie teatrali non appena la sua passione per il teatro iniziò a prevalere su tutto. Fu intorno agli anni quaranta che iniziò ad avvicinarsi al cinema, con una parentesi importanti che lo vide impegnato anche ad Hollywood. In quell’occasione partecipò a film come “Intrigo a Stoccolma” di Mark Robson e “Il colonnello von Ryan” con Frank Sinatra. Successivamente si impegnò attivamente fondando una delle prime compagnie indipendenti insieme a sua moglie Valentina Fortunato e Luca Ronconi, erano gli anni Settanta.

Nel corso degli anni Sessanta e Settanta, Sergio Fantoni partecipò a numerosi sceneggiati televisivi. Uno di questi, lo vide impegnato in una scena di nudo frontale che scatenò un grosso scandalo all’epoca e che fu trasmesso in “Delitto di Stato” su Rai 2 nel lontano 1982.

Gli ultimi lavori

L’ultimo ruolo di Sergio Fantoni in tv è legato ad una serie molto amata dagli italiani.

Comparve infatti nell’episodio del Commissario Montalbano intitolato "La voce del violino", trasmesso per la prima volta nel maggio del 1999. L'attore interpreta il ruolo di Cataldo Barbera, l’uomo su cui ricadono i principali sospetti per l’omicidio di una donna.

La vita di Sergio Fantoni non è stata tutta "rose e fiori", fu infatti strappato dalle scene a causa di una malattia alle corde vocali.

Da quel momento in poi decise di dedicarsi al teatro in qualità di regista. Un aneddoto curioso quanto emozionante vuole che, non appena seppe del male che gli avrebbe portato via la voce, progettò una messinscena di "Ultimo nastro di Krapp" di Beckett di cui registrò i nastri prima dell’operazione alla faringe del 1997. Poi, in seguito, con quell’unico filo di voce che gli era rimasto li portò in scena commentandoli. Una vera e propria dichiarazione d’amore per il teatro.

Nel 2002 ha ricevuto il premio alla carriera intitolato Ennio Flaiano insieme a Ivo Chiesa e Bianca Toccafondi.