L'Eurovision Song Contest 2020 si sarebbe dovuto tenere a Rotterdam tra poche settimane, ovvero dal 12 al 16 maggio. Tuttavia, a causa dell'emergenza sanitaria in corso, la manifestazione è stata annullata.

L'European Broadcasting Union è riuscita però a trovare una valida alternativa, organizzando una serata durante la quale sarà possibile ascoltare comunque tutti i brani che nella versione tradizionale sarebbero stati in gara. L'evento è stato intitolato "Eurovision: Europe Shine a Light". L'Italia sabato 16 maggio sarà rappresentata da Diodato, vincitore del Festival di Sanremo di quest'anno con il brano "Fai rumore".

La serata - rivisitata in formula competitiva e basata su collegamenti a distanza - verrà trasmessa su Rai 1, Rai Radio 2 e anche in streaming su RaiPlay a partire dalle 20:35. Anche quest'anno i commentatori italiani saranno Flavio Insinna e Federico Russo, mentre alla conduzione sono stati confermati i presentatori del tradizionale Eurovision, Jan Smit, Chantal Janzen ed Edsilia Rombley.

Tutti gli artisti interpreteranno il brano "Love shine a light" dei Katrina and the Waves che sarà la canzone-simbolo dell'evento di quest'anno. La formula rielaborata dall'EBU sarà quella del concerto non competitivo che, per ammissione di Cornald Mass (consulente creativo dell'ESC 2020) è ispirato al gesto degli italiani di cantare dai balconi delle proprie case durante il lockdown.

La serata punterà a dare l'immagine di un'Europa unita, forte e solidale, attraverso la musica delle 41 canzoni ammesse in precedenza al contest. Ci saranno anche interventi di volti noti dello spettacolo, performance di vincitori e artisti delle edizioni precedenti. Ovviamente si tratterà di esibizioni "a distanza" nel pieno rispetto delle norme di tutela della salute pubblica.

Dunque, per la prima volta nella sua storia, la manifestazione si terrà da una sorta di "palco virtuale": ogni cantante si esibirà da casa propria. Lo spettacolo durerà circa due ore e andrà in onda in 45 Paesi differenti.

Rotterdam, intanto, ha stanziato altri 6,7 milioni di euro per ospitare l'ESC del 2021 dopo l'annullamento di quello di quest'anno.

Qualora ciò non fosse accaduto, sarebbe stata la prima volta dal 1981 che la competizione musicale non sarebbe stata ospitata dal Paese vincitore. Nel maggio del 2019 a Tel-Aviv vinse Duncan Laurence che rappresentava i Paesi Bassi. L'italiano Mahmood con "Soldi" si piazzò secondo.

La prima edizione dell'ESC sì disputò a Lugano nel 1956 e fu vinta dalla Svizzera. Sono escluse da sempre cover, canzoni già conosciute e brani campionati.

Curiosità sull'ESC

La Rai, temendo che potesse entrare in concorrenza con il Festival di Sanremo, per diversi anni non ha dato molta importanza all'Eurovision Song Contest che, invece, ha da sempre goduto di grande popolarità in Europa. Una vicenda piuttosto singolare, se si considera che fu proprio un dirigente Rai, il giornalista e drammaturgo Sergio Pugliese, a proporre all'EBU nell'ottobre del 1955 l'istituzione di una gara canora europea.

L'Italia è tornata a concorrere solo dal 2011, dopo 14 anni di stop volontario e diverse interruzioni precedenti.

Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Spagna sono i maggiori finanziatori del concorso, e per questo motivo hanno diritto all'accesso alla finale. Ad oggi, sono 26 i Paesi che sono saliti sul gradino più alto del podio. Nel 1974, la canzone italiana che avrebbe dovuto gareggiare si intitolava "Sì": siccome in quel periodo ci sarebbe stato il referendum abrogativo sul divorzio (vinse il no con il 60% di preferenze), la Rai decise di non trasmettere la competizione in diretta ma in differita, ovvero dopo il referendum.

Il 12 marzo 1958 vi partecipò Domenico Modugno con "Nel blu dipinto di blu" classificandosi terzo.

Il cantante pugliese ci avrebbe preso parte in altre due occasioni, piazzandosi settimo e diciottesimo.

Le vittorie italiane all'Eurovision Song Contest

A partire dalla prima edizione del 1956 ad oggi, l'Italia ha vinto due volte: nel 1964 trionfò Gigliola Cinquetti con "Non ho l'età", e nel 1990 Toto Cutugno con "Insieme: 1992".

L'allora sedicenne Cinquetti rischiò la squalifica perché il suo pezzo, durante le prove, era durato dieci secondi in più rispetto ai tre minuti stabiliti dal regolamento. Cutugno invece non avrebbe nemmeno dovuto partecipare alla manifestazione che quell'anno si tenne a Zagabria (Croazia), poiché si era classificato al secondo posto al Festival di Sanremo alle spalle dei Pooh che avevano vinto con "Uomini soli".