Il nero sta bene a tutte, è elegante, snellisce e rappresenta la scelta sicura per non sbagliare nel vestirsi. Ma è proprio così? Secondo l'armocromia no, anzi il non-colore per eccellenza sta realmente bene solo a chi appartiene alla stagione inverno. A tutte le altre incupisce e quindi va usato con estrema parsimonia se non abolito del tutto dal guardaroba. A dirlo Rossella Migliaccio, consulente d'immagine e fondatrice dell'Italian Image Istitute, che nel suo libro uscito il 24 ottobre 2019 “Armocromia Il metodo dei colori amici che rivoluziona la vita e non solo l'immagine” (Vallardi, pagg.

272) spiega ai suoi lettori come scoprire il proprio gruppo cromatico e utilizzarlo per aumentare il benessere psicofisico.

Ma cos'è l'armocromia?

L'armocromia è una scienza che in base alla combinazione di capelli, pelle e occhi definisce la gamma di colori ideali per farci apparire più in salute, affascinanti e giovani. Di primo acchito potrebbe sembrare qualcosa di semplice, in realtà riuscire a capire la palette giusta è un lavoro che richiede particolari competenze e una giusta dose di esperienza. Gli elementi da valutare sono molteplici. Nel caso della pelle, ad esempio, va analizzato il tono, il sottotono, le mucose e negli occhi addirittura la tipologia di bianco della sclera. Insomma, non è la classificazione stereotipata bionde/colori freddi e more/colori caldi per intenderci.

Tutto parte dalla divisione in quattro gruppi corrispondenti alle stagioni: Inverno, Autunno, Primavera, Estate. Per ogni gruppo, poi, c'è un'ulteriore suddivisione in altri quattro sottogruppi con caratteristiche spesso contrastanti nella stessa stagione. Migliaccio, da brava bocconiana, spesso utilizza assi cartesiani per rendere più agevole la comprensione.

Inverno

È il gruppo più numeroso in Italia e, in generale, nella zona mediterranea. La pelle può essere chiara (Natalie Portman), olivastra (Salma Hayek) o molto scura (Viola Davis), ma sempre con un sottotono freddo. I capelli, invece, possono andare dal castano cenere fino al nero corvino. Gli occhi, tranne in rarissimi casi (tipo Elizabeth Taylor), sono scuri.

I colori amici degli inverno: il blu, il grigio antracite e il rosso fragola. Tra i colori nemici, invece, troviamo i beige, i marroni e tutte le tonalità aranciate.

Autunno

Rappresenta un gruppo abbastanza eterogeneo che comprende le more (Madalina Ghinea), le rosse (Julienne Moore) e le bionde (Emma Watson) accomunate da un sottotono di pelle dorato. Gli occhi vanno dal castano al verde scuro. Tra i colori amici indubbiamente tutti quelli del bosco autunnale, ma anche quelli delle spezie. Fra quelli nemici il blu, il nero e il grigio che, avverte Migliaccio, “possono far venir fuori difetti inesistenti”.

Primavera

È il gruppo più raro e per molti aspetti il più insidioso da scoprire. Vi appartengono bionde (Chiara Ferragni), rosse (Emma Stone), ma anche castane (Adriana Lima) accomunate, secondo Migliaccio, da un'unica parola: radiosità.

I componenti del gruppo primavera reggono bene i colori pastello, ma esplodono con i colori forti e brillanti, una gamma cromatica difficilmente gestibile da un altro gruppo. Nero e grigio sono i colori da evitare.

Estate

Questo è il gruppo dei biondi; da quello chiarissimo alla Kirsten Durst fino a quello dorato di Misha Burton. Raramente ci sono delle castane come Melania Trump o Bella Hadid. Gli occhi vanno dall'acquamarina al grigio, ma in casi eccezionali (come in Federica Pellegrino) possono essere anche scuri. Gli appartenenti al gruppo estate vengono esaltati dalle tonalità pastello, cipriate e madreperlate, mentre vengono mortificati dai colori aggressivi e dalle tonalità aranciate.

Colori e psicologia

Può il colore di un vestito cambiare l'umore o addirittura la vita? A volte sì. L'armadio monocromatico rappresenta una sicurezza che va ben oltre il semplice vestito. Decidere di cambiare, osare, comporta inevitabilmente una presa di coscienza della propria identità. È un discorso che ha poco a che vedere con la moda, riguarda l'Io e quel salto nel vuoto che non sempre si ha il coraggio di fare. Rossella Migliaccio con il suo lavoro punta proprio a questo: “Ridare il colore a chi l'ha perso” ed essere “ una scintilla per un nuovo inizio”.