Alla galleria d'arte The Flat di Massimo Carasi a Milano in Via Frisi 3, prosegue fino al 21 novembre Life on Tralfamadore. Si tratta di una mostra interattiva - iniziata dall'8 ottobre - in cui le opere d'Arte contemporanea interagiscono con gli spettatori, parlando di un mondo fantastico.

Life on Tralfamadore

Life on Tralfamadore è il titolo della mostra collettiva in corso alla galleria The Flat di Massimo Carasi a Milano con gli artisti Paolo Cavinato (Italia, 1975), Daniel Mullen (Scozia, 1985), Sali Muller (Lussemburgo, 1981), con una project room di un artista più giovane, e Stefan Milosavljevic (Serbia, 1992).

Tralfamadore è il nome del pianeta immaginario descritto in molti romanzi di Kurt Vonnegut, incluso anche il più famoso "Slaughterhouse n.5". Situato a migliaia di anni luce dalla terra, secondo la fantastia dell'autore, tale pianeta ha un'atmosfera letale per gli esseri umani ed è abitato da alieni che credono nella simultaneità del tempo, ovvero la coesistenza di presente, passato e futuro.

La mostra in galleria

Ad abitare questo pianeta è l'istallazione di Sali Muller che utilizza degli specchi colorati, lasciati pendere e roteare dalla parete sovrastante, in grado di generare un senso di disorientamento e di partecipazione allo stesso tempo dello spettatore, di cui appare e scompare la figura.

In contrasto con queste pareti rotanti, sono i lavori di Paolo Cavinato e Daniel Mullen. Il primo rappresenta proiezioni e prospettive, utilizzando degli strati di lenze da pesca, che se vengono guardate con più attenzione appaiono tridimensionali. Mullen invece lavora con la pittura su lino intercettando linee, costruzioni, architetture e paesaggi di nuovi mondi, simili alle immagini indimenticabili di Star Trek e di Star Wars.

Entrambi i lavori, seppur con tecniche diverse descrivono un "Nuovo spazio", che diventa un universo tutto da descrivere, con nuove regole, luci e sensazioni.

Le quattro dimensioni e il tempo

Nella teoria della relatività, le quattro dimensioni sono legate al tempo. Nel 1827 il tedesco August Ferdinand Mobius aveva raccontato che l'esistenza della quarta dimensione permetterebbe a un corpo contenuto nella terza di specchiarsi e proiettarsi all'interno di essa.

Anche i corpi degli spettatori della mostra vengono roteati in un vortice senza fine, nell'istallazione di Muller. Quasi come a far vivere proprio la sensazione di essere nella quarta e ultima dimensione. Le opere di Cavinato e Mullen invece, riportano alla visione di porte, portali e finestre che si aprono su nuovi e misteriosi pianeti.