Il Cinema Azzurro Scipioni, il 'sogno' del regista Silvano Agosti e rifugio per quasi quarant'anni di tanti cinefili romani, riaprirà. La notizia di questi giorni è che, dopo i tanti appelli via social, le attestazioni di solidarietà nei confronti di Agosti e l'indignazione di tanti affezionati ad un luogo che era rimasto uno degli ultimi avamposti del cinema d'Autore a Roma, è arrivato il soccorso del gruppo bancario Bnl - BNP Paribas che si farà carico dell'affitto della sala, diventato nel tempo proibitivo per il suo ideatore e gestore, e della sua ristrutturazione.

L’Azzurro Scipioni

Silvano Agosti aprì l'Azzurro Scipioni nel 1983 dopo avere sognato, come avrebbe raccontato, Charlie Chaplin che lo rimproverava per avere lasciato chiudere una piccola sala cinematografica che si trovava nei pressi di casa sua, nel quartiere romano di Prati. Già montatore di 'I pugni in tasca', il film d'esordio di Marco Bellocchio, e poi a sua volta autore di film che hanno partecipato ai più prestigiosi festival cinematografici internazionali, il regista si disperava in quei giorni per non riuscire a trovare una sala disponibile a programmare il documentario ‘Il pianeta azzurro’ dell’amico cineamatore Franco Piavoli, che aveva prodotto. Da qui l'idea di rilevare lo spazio di Via degli Scipioni per proiettare in esclusiva il film che rimase poi in cartellone per oltre un anno, attirando cinefili, intellettuali e semplici curiosi che si mettevano in fila assecondando un contagioso ‘passaparola’ che ne garantì la lunghissima programmazione.

Lo stesso nome del cinema richiamava direttamente il titolo del film, abbinato all'antica denominazione 'Degli Scipioni’.

Dopo quell'exploit (per nulla scontato, trattandosi di un film senza dialoghi, persino privo di commento musicale), ‘Il pianeta azzurro’ è rimasto sempre in programmazione all'Azzurro Scipioni, alternandosi via via alle proiezioni di tanti capolavori del cinema, da quelli di Chaplin a quelli di Fellini, Truffaut ed Antonioni.

Proprio Fellini ed Antonioni, come pure Bertolucci o il poeta russo Evtuschenko e Alberto Moravia (gli ultimi due hanno lasciato una propria traccia con una scritta sulle porte di emergenza della sala), sono transitati nella sala insieme ad altre illustri personalità del cinema italiano e non solo, sempre accolti alla cassa dallo stesso Agosti che ne è stato non solo gestore e programmatore, ma anche proiezionista.

Ampliata l'offerta di cinema a due sale, la 'Chaplin' e la 'Lumiere’, si può dire che sia stata una delle prime multisale romane. L'Azzurro Scipioni ha promosso eventi, incontri con gli autori, recital di poesie e iniziative uniche come quella dei Capodanno al cinema, sei film proiettati dal tardo pomeriggio del 31 dicembre fino al mattino del 1 gennaio, con brindisi ogni due ore seguendo i festeggiamenti delle capitali mondiali. È quindi sopravvissuto alla graduale decimazione dei Cineclub romani degli ultimi decenni, sotto i colpi dell'homevideo prima e dello streaming dopo.

Verso la riapertura

Nonostante un crowdfunding avviato nei primi mesi del 2020 per cercare di far fronte ad un affitto diventato insostenibile dopo il rinnovo del contatto di locazione, la pandemia, insieme all’impossibilità di accedere ai ristori riservati al settore cinematografico (all'Azzurro Scipioni si entrava in cambio di un'offerta, quindi senza il regolare acquisto del biglietto cartaceo), ha dato il colpo di grazia all'Azzurro Scipioni e al suo ideatore che a fine dicembre scorso aveva messo in vendita le poltroncine blu nelle quali si erano seduti tanti appassionati di cinema in quattro decenni.

A metà marzo, quindi, c’è stato una sorta di funerale 'laico' della sala, con Silvano Agosti seduto ad un banchetto sulla soglia del locale a vendere i suoi libri (è anche scrittore e poeta) e soprattutto a cogliere le tante attestazioni di stima ed affetto dagli abitanti del quartiere e dagli spettatori rimasti ‘orfani’ della sala.

Fino al colpo di scena di questi giorni: l'annuncio dell'intervento di BNL e della capogruppo Bnp Paribas che garantiranno all’Azzurro Scipioni almeno altri cinque anni di vita, anzi di nuova vita, visto l'impegno dell’istituto a ristrutturare i locali del cinema con un sostegno finanziario a coprire, naturalmente, anche le spese d'affitto. Il 'sogno' di Agosti, quindi, continua, anche se naturalmente si dovrà aspettare la fine dei lavori e delle restrizioni legate alle pandemia. Un lieto fine, dunque, che Agosti ha deciso di festeggiare con una promessa: alla riapertura, tutti coloro che hanno più di sessant'anni potranno accedere all'Azzurro Scipioni pagando appena un euro.