Carlo Verdone ha presenziato virtualmente (causa positività al Covid-19) alla terza edizione del Lecco Film Festival, intitolata quest'anno "Luci della città". Organizzato da Fondazione Ente dello spettacolo e promosso da Confindustria Lecco e Sondrio in Piazza Garibaldi dal 7 al 10 luglio. Il Lecco Film festival è un festival innovativo nel panorama italiano e ha dato spazio alla narrazione femminile. Verdone ha voluto proporre in quest'incontro, la proiezione di Ordet - La parola di Carl Theodor Dreyer, definito dallo stesso Verdone "il più grande regista della storia del cinema".

Il primo incontro cinematografico di Verdone con Carl Theodor Dreyer

Verdone ha deliziato i presenti con un suo aneddoto accaduto in gioventù. Un giorno si è recato a un famosissimo cineclub di Roma per vedere uno dei suoi film preferiti, "Metropolis" di Fritz Lang, ma ci fu un cambio di programma improvviso e la proiezione di Metropolis venne sostituita da quella di "Ordet" di Carl Theodor Dreyer: "Rimasi interdetto, la fotografia era meravigliosa. Allora decisi di vederlo tutto. Un immenso regista che aveva il dono di ipnotizzare lo spettatore attraverso il rigore della messinscena, con movimenti impercettibili, anche lavorando sul nulla. Ogni faccia è perfetta, non ho mai trovato un attore sbagliato in un film di Dreyer.

Non si sente mai la noia della macchina statica perché la tensione continua, data dalle pause e dai silenzi, ti inchioda alla sedia. Dreyer è austero, ricorda la pittura di Goya, riusciva a dare emozioni incredibili fatte col nulla".

Verdone ha raccontato ancora di Dreyer e di come, durante la pandemia, abbia ritrovato una foto in uno degli scatoloni che aveva messo da parte.

La foto rappresentava lo stesso regista, in cui era incisa una dedica a suo padre. Proprio da questi scatoloni e da queste scoperte, Verdone ha scritto poi un suo bellissimo libro di successo "La carezza della memoria" ed ha poi concluso, sottolineando e promettendo, la sua presenza nella prossima edizione.

Non solo cinema al Lecco Film Festival

Durante l'edizione del Lecco Film Festival 2022, il Cinema non è stato l'unico argomento su cui discutere, ma sono stati presenti altri temi soprattutto legati all'attualità come la crisi climatica, la pandemia e la guerra in Ucraina. Il festival inizia con il documentario della guerra in Kurdistan, "Kurdbun" di Fariborz Kamkari.

Al Festival non era presente solo Verdone, ma anche gli studenti della Summer School e il regista polacco Krzysztof Zanussi, con la presenza della curatrice D'Arrigo che racconta: "La voglia di film, teatro, musica e libri durante la pandemia dimostra come la cultura illumina di senso la nostra vita e quella delle nostre comunità”.

Un ruolo importante lo svolgono i ragazzi delle scuole superiori, che scoprono e imparano come creare e costruire interessanti caratteri per il cinema e per la tv, e incontrano personalmente i principali personaggi del festival e hanno avuto l'occasione e la possibilità di partecipare al dibattito sul tema "Il cinema illumina le aule scolastiche", ricevendo un attestato al termine della manifestazione.