Sabato 10 giugno 2023, è stata proiettata al Biografilm di Bologna l'anteprima di After the bridge, il documentario di Davide Rizzo e Marzia Toscano prodotto dalla casa di produzione cinematografica Sayonara Film che racconta la storia della cittadina bolognese Valeria Collina, la cui vita viene sconvolta dalla morte del figlio Youssef, membro di un commando jihadista, ucciso durante l'attacco terroristico avvenuto a Londra il 3 giugno 2017.

La redazione di Blasting News ha colto l'occasione per porgere qualche domanda al regista Davide Rizzo.

Le parole di Rizzo sull'interazione con la protagonista Valeria Collina

"Sicuramente l'aspetto della psicanalisi c'entra molto, perché noi abbiamo iniziato questo progetto come il racconto di un lutto, che veniva fuori da un trauma" ha esordito Davide Rizzo, regista di After The bridge. "La curva psicologica di un trauma rispecchia degli andamenti che sono più o meno quelli che Valeria ha avuto come tutti gli esseri umani" ha poi proseguito il regista. "Logicamente, questo lo abbiamo capito alla fine del film, perché all'inizio è un po' difficile comprendere cosa succeda. E soprattutto non potevamo capire cosa accadesse ad una donna che ha avuto un trauma simile dopo tre anni" ha inoltre spiegato Rizzo.

"Comunque l'aspetto psicologico è importante per noi autori e forse anche di più rispetto all'attualità" ha infine chiosato il documentarista classe 1979.

Chi è Valeria Collina, protagonista di After The bridge

Valeria Collina è nata nel 1949 ed è figlia di un ex partigiano comunista e di un'artigiana che realizzava fiori di stoffa.

Tra gli anni settanta e ottanta, approccia l'esperienza del “teatro povero” di Jerzy Grotowski e fa di tale attività la sua professione. In questo contesto conosce il suo futuro marito, un uomo marocchino con cui parte per un viaggio nella terra natia di lui, in Marocco. Valeria decide così di convertirsi all'Islam e diventa madre di due figli, tra cui Youssef Zaghba.

Vent'anni dopo, la donna decide di tornare in Italia e di vivere a Valsamoggia, comune d'origine dei suoi genitori.

Youssef sceglie invece di abbandonare gli studi per un anno per intraprendere qualche esperienza all'estero e si trasferisce a Londra. Il 3 luglio 2017 Valeria scopre che suo figlio è stato ucciso durante l'attentato jihadista del London Bridge, di cui era autore assieme ad altre due uomini: nell'attentato vengono uccise otto persone. Dopo l'evento, Valeria riflette sul suo passato, cercando di trovare pace con il ricordo di suo figlio.

A chiosa del proprio percorso psicologico, la Collina fonda l'associazione “Rahma – misericordia” per la prevenzione della radicalizzazione terroristica.