Captain America: Brave New World è approdato nei cinema italiani il 12 febbraio [VIDEO]. Il film, diretto e co-sceneggiato da Julius Onah, è l'ennesimo di quella che ormai è la saga per eccellenza entrata di prepotenza nella storia del Cinema e nell'immaginario collettivo come il Marvel Cinematic Universe (a oggi è il trentacinquesimo).
Questa nuova pellicola di casa Marvel Studios ha l'intento, almeno sulla carta, di confermare il grande successo a livello di incassi che ha quasi sempre contraddistinto le pellicole targate Marvel/Disney, dopo quello letteralmente stratosferico del film che lo ha immediatamente preceduto, ovvero quel Deadpool and Wolverine prodotto in collaborazione con quella che ormai è conosciuta come 20th Century Studios.
Un film che sembra, inoltre, anche un pretesto per voler dare nuova linfa vitale ad un universo cinematografico condiviso che sembra ormai da un bel po' di tempo, negli ultimi anni, stare avvitandosi su sé stesso, senza mai realmente proporre qualcosa di fresco ed innovativo. Una pellicola che è stata purtroppo vittima anche di uno sviluppo abbastanza travagliato con vari reshoot e tagli in corso d'opera dopo vari screen test che non avevano soddisfatto pienamente il pubblico in sala.
La trama di Captain America: Brave New World
Dopo gli eventi di Avengers Endgame, film che ha concluso la cosiddetta "Saga dell'Infinito" dell'MCU, dopo la sconfitta del Titano Pazzo Thanos, Sam Wilson (interpretato sempre da Anthony Mackie), ex Pararescue della United States Air Force diventato ormai amico fraterno di uno Steve Rogers ora molto invecchiato e privo del siero del super soldato, prende il posto di quest'ultimo come nuovo Capitan America.
Dopodiché, viene assoldato dal neopresidente eletto degli Stati Uniti Thaddeus Ross quasi come una sorta di sua guardia del corpo nel suo entourage politico per intraprendere le scelte più sagge e giuste per il proprio Paese.
Una spy story a tema fantapolitico
Captain America: Brave New World (il cui sottotitolo in un primo momento sarebbe dovuto essere New World Order, ma fu poi cambiato per cercare di non dare adito alle cosiddette teorie complottiste o cospirazioniste) è una spy story a tema fantapolitico, che si rifà palesemente anche a romanzi come quelli di Tom Clancy ma soprattutto ad uno dei film più riusciti ed apprezzati di casa Marvel, quel Captain America: The Winter Soldier del 2014, del quale è un sequel quasi diretto.
Esso arriva a riesumare anche un film che si pensava ormai obsoleto e superato, neanche tecnicamente molto eccelso, che dava il via alla Fase 1 dell'MCU ed alla prima saga dei Vendicatori come li conosciamo e come si sarebbero sviluppati poi, ovvero L'incredibile Hulk di Louis Leterrier del 2008, nel quale il gigante verde era interpretato da Edward Norton.
In un esperimento metanarrativo abbastanza curioso ed intrigante, Brave New World cerca di sviluppare la sua trama proprio attorno agli eventi di tale pellicola descrivendo cosa accade esattamente sedici anni dopo la sua conclusione.
La paura della guerra e la critica alla società contemporanea
Tra i tanti sottotesti politici, nel film si evince soprattutto il voler evidenziare la paura del possibile scoppio di una Terza Guerra Mondiale, con rappresentazioni troppo simili a conflitti purtroppo già avvenuti in passato. Se è vero che quello rappresentato dalla Marvel, sia fumettisticamente parlando che in ambito cinematografico, è sempre voluto essere "il mondo fuori dalla finestra", allora è anche vero che Captain America: Brave New World sembra una rappresentazione non troppo dissimile dalla attuale situazione sociale e politica americana, risultandone anche una neanche troppo velata critica.
Non a caso, il regista Onah è un grande attivista politico anche nella vita reale.
Un film che dà molte, forse fin troppe, cose per scontate man mano che la sua trama si sviluppa, lasciando interdetti tutti quegli spettatori che non siano stati al passo ed in pari con la narrazione non avendo guardato serie TV come The Falcon and The Winter Soldier e Secret Invasion, praticamente propedeutiche per la comprensione totale della trama della pellicola.
Regia e fotografia in Captain America: Brave New World
La fotografia è molto colorata e carica, come ogni film Marvel Studios che si rispetti e la regia di Onah vanta scene action molto ben coreografate, ma che sembrano non avere la stessa verve e lo stesso spessore a livello tecnico di quelle del film dei fratelli Russo con protagonista il Captain America di Chris Evans.
Si tratta soprattutto di una riflessione sul cosa significhi portare il peso di uno scudo ed un'eredità come quelle di un personaggio talmente iconico come Steve Rogers, alias il primo Capitan America. Per un film che però, purtroppo finisce per essere inghiottito dalla sua stessa morale, mettendo in scena un personaggio non abbastanza carismatico da essere preso in simpatia dal pubblico mainstream, personaggio il quale all'interno della pellicola pare sempre aver bisogno di essere spalleggiato da qualcuno e viene troppo spesso messo in ombra da personaggi che risultano ben più ingombranti e molto meglio caratterizzati, come il Thaddeus "Thunderbolt" Ross interpretato da un attore del calibro di Harrison Ford ed il suo Hulk Rosso, realizzato con una cgi anche abbastanza cartoonesca e non proprio straordinaria, che qui prende il posto e fa le veci del compianto William Hurt, visto in altri film del franchise come proprio il suddetto L'incredibile Hulk o Captain America Civil War.
Un film divertente ma piatto
Tirando le somme, questo Captain America: Brave New World risulta comunque essere un film molto gradevole e divertente, perfetto per passare una serata e due ore di puro divertimento in compagnia di amici, ma che, come detto, risulta un po' piatto nella sua interezza e con un ritmo un po' altalenante in certi frangenti.
Ovviamente, come in ogni pellicola targata Marvel Studios, è bene aspettare a fine film per la proverbiale sorpresina dopo i titoli di coda.