Mauro Repetto, storico co-fondatore degli 883, si è raccontato senza filtri nel podcast Gurulandia, parlando del suo percorso artistico e delle scelte che lo hanno portato a lasciare la band a metà anni '90. "È semplicissimo: volevo andare a vivere a Los Angeles, avere una ragazza a Los Angeles, vivere una storia d'amore a Miami. Fa ridere, ma all'epoca l'American Dream era vero, solido".
Repetto ha spiegato che la sua decisione non fu dettata da contrasti con Max Pezzali, ma da una forte spinta personale: "Una volta che avevo le tasche piene di soldi e ancora sogni da realizzare, perché non darmi i mezzi per farcela?".
L'ex membro degli 883 ha sottolineato come fosse determinato a seguire un nuovo percorso di vita, senza rimorsi e con la voglia di esplorare un mondo diverso da quello musicale in Italia.
Un sogno realizzato e il richiamo degli Stati Uniti
"Non ho mai considerato il successo e la sconfitta come qualcosa di definitivo, ma come degli impostori. Io sono sempre andato avanti a fare quello che mi piace", ha affermato Repetto Tuttavia, ha ammesso che il suo trasferimento a Hollywood non è stato esente da difficoltà: "Proporre sceneggiature e recitare senza conoscere perfettamente la lingua era un problema. Quando parlavo, mi guardavano come per dire: 'Vuoi fare lo sceneggiatore senza parlare inglese?'".
Nonostante le difficoltà Repetto ha vissuto esperienze particolari, frequentando ambienti esclusivi e allenandosi nella stessa palestra di Brad Pitt: "Ogni mattina mi allenavo e poi lui arrivava a prendere il mio posto. Un giorno mi dissero che era proprio lui, quello che dormiva ogni weekend con Julia Roberts!".
La serie TV sugli 883 e la sua opinione
Parlando della recente serie TV dedicata agli 883 [VIDEO], Repetto ha espresso un giudizio positivo: "Penso che abbiano colto bene la nostra creatività e fragilità di allora. Gli attori che ci interpretano sono pertinenti. Certo, è romanzata, ma ci sta".
Ha anche evidenziato che, sebbene la narrazione mostri il suo ruolo come sempre più marginale, la realtà era diversa: "Io sapevo che il mio ruolo sul palco era limitato, ma lo accettavo.
Il mio sogno era altrove".
Un'amicizia che resiste al tempo
Nonostante il tempo e le esperienze diverse, il legame con Max Pezzali resta forte: "Gli 883 sono più di un progetto musicale, sono una vera amicizia. Forse è per questo che il pubblico sente ancora me e Max come una cosa unica". La nostalgia degli anni '90 e la semplicità della vita di provincia hanno mantenuto viva l'affezione del pubblico per gli 883: "La gente ha bisogno di riferimenti, di tornare ai momenti in cui si girava in motorino in due, con pochi pensieri e tante speranze".
Una vita tra Parigi e nuove passioni
Repetto oggi è residente a Parigi e ha raccontato il suo stile di vita attuale: "Sto benissimo, mi alleno con una campionessa di judo sulla Senna due volte a settimana.
E poi lavoro alla Walt Disney Company, ma solo per fare contenta mia madre". A Parigi ha trovato un equilibrio tra cultura, sport e famiglia: "Parigi è una città che ti culla e allo stesso tempo ti stimola. Amo perdermi tra le sue strade e lasciarmi ispirare".
Ha parlato anche della sua passione per il calcio, pur avendo smesso di praticarlo: "Da ragazzo ero forte, giocavo tanto, ma poi la musica ha preso il sopravvento. Mio figlio però è tifoso del Paris Saint-Germain, quindi guardo le partite con lui con grande entusiasmo".
Nessun rimpianto, solo nuovi sogni
Alla domanda su eventuali rimpianti, la risposta di Mauro Repetto è stata netta: "Non solo non mi sono mai pentito, ma se tornassi indietro lo rifarei ancora.
Forse anche con più convinzione".
L'ex 883 ha chiuso con un messaggio ai giovani: "Se volete farcela, fregatevene dei fallimenti. Arriverete a sbagliare otto volte su dieci, ma quelle due volte in cui andrà bene faranno la differenza".