Stefano Nazzi, voce e autore del seguitissimo podcast Indagini, è stato ospite del BSMT di Gianluca Gazzoli per una chiacchierata intensa sul giornalismo di cronaca, il successo del true crime e il rapporto con il pubblico. "C'era già questa passione in me fin da ragazzo, non un'ossessione per il crime, ma un interesse per le storie e le loro conseguenze sulla società" racconta Nazzi.
Uno degli elementi distintivi del suo lavoro è il rispetto per le vittime e il pubblico. "Cerco di non calcare mai la mano sulla spettacolarizzazione o sugli aspetti morbosi.
Mi chiedo sempre: questa cosa è utile per capire la storia o la dico solo per fare effetto? Se non serve, la elimino" sottolinea il giornalista, citando un insegnamento di Carlo Lucarelli.
Il successo di Indagini ha portato Nazzi anche sui palchi dei teatri italiani, con un format che ha conquistato il pubblico: "Non ci aspettavamo una risposta del genere, ma è stato emozionante vedere come il racconto dal vivo crei un'emozione collettiva unica", spiega.
Durante la conversazione Gazzoli affronta il tema del processo mediatico e della divisione del pubblico in tifoserie. "In Italia ci si divide anche sui casi di cronaca nera, basti pensare all'omicidio di Meredith Kercher o al caso di Avetrana" commenta Nazzi, che evidenzia il peso dell'opinione pubblica sul lavoro degli inquirenti.
"I magistrati devono avere le spalle larghissime: accendono la TV e sentono che tutto sembra semplice, ma la realtà è caos".
Sul rapporto con il pubblico Nazzi racconta un aneddoto: "Il primo segnale del cambiamento l'ho avuto quando al bar ho ordinato un caffè e uno dietro di me ha detto: 'Questa voce la conosco'". Un'affermazione che dimostra come il giornalismo narrativo abbia trasformato il suo ruolo in una figura di riferimento per gli appassionati del genere.
Un altro tema toccato da Nazzi è il ruolo della tecnologia nelle indagini. "Le tecniche investigative sono cambiate radicalmente. Oggi il DNA, l'analisi forense e la tecnologia aiutano a risolvere molti più casi rispetto al passato" sottolinea il giornalista. Questo progresso ha portato a un aumento delle risoluzioni dei crimini, ma anche a nuove sfide.
"Il problema è che con più strumenti a disposizione, l'opinione pubblica si aspetta risposte immediate. Ma la realtà è che le indagini richiedono tempo e rigore".
Infine sul futuro accenna a nuove sfide: "Stiamo pensando di raccontare anche casi internazionali. Ci sono storie incredibili che meritano di essere approfondite". Il successo di Indagini mette in luce come il pubblico non cerchi non solo emozione, ma anche comprensione e approfondimento, elementi che Nazzi cerca sempre di garantire con il suo stile unico e rigoroso.