Italiani brava gente, recita il titolo di un film di tanti anni fa. Si, ma purtroppo poco inclini alla cultura. E' quello che ci mostra uno studio di Libreriamo.it, realizzato attraverso una ricerca con metodo WOA ed un campione di 2500 soggetti tra i 18 ed 65 anni. Sono stati studiati, analizzati e monitorati i vari fenomeni di espressione culturale della rete, social, forum e blog così come i siti dedicati, con l'ausilio di esperti in psicologia e sociologia del linguaggio e della comunicazione.
Il verdetto espresso dall'indagine non conforta molto, eufemisticamente parlando: circa la metà degli italiani ignora buona parte della cultura ed ovviamente tutto questo sottolineato da errori madornali e spesso imbarazzanti.
Noi tutti conosciamo l'esistenza, per esempio, di uno dei capolavori di Leonardo da Vinci, il Cenacolo ovvero L'ultima Cena: ebbene, molti italiani credono sia a Roma oppure a Firenze, ed ignorano invece essere stato dipinto presso la chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano, ma non contenti ne attribuiscono la paternità a Michelangelo.
Altri strafalcioni poi riguardano ad esempio L’urlo di Munch che sarebbe per molti un film di Dario Argento, il pirandelliano Il fu Mattia Pascal che sarebbe un'opera di Montale, Don Rodrigo e Don Abbondio personaggi nati dalla penna di Giovanni Boccaccio.
Anche per l'eroe dei gialli di Andrea Camilleri la sorte è simile: alcuni lo indicano come una serie televisiva nata dalla fantasia di autori o registi. Sorte simile per il famoso libro Amore e Psiche di Antonio Canova, declassato a testo di psicologia. Sempre Leonardo da Vinci protagonista di un'altra cicca in negativo, la sua Gioconda attribuita sia a Michelangelo, da alcuni a Raffaello Sanzio e da altri a Donatello; solo per il 29% del campione effettivamente collegata al Maestro.
La domanda che ci si pone, a questo punto, è come mai ci sia questa grave ignoranza in materia di Arte e letteratura. I sociologi additano la cosa alla sempre meno voglia di leggere degli italiani. Da aggiungere la fruizione mordi e fuggi rispetto alle informazioni, che devono essere poche e veloci da immagazzinare, e nel breve periodo.
Non è un caso, comunque, che, oltre alla poca propensione nei confronti delle conoscenze artistico-letterarie, ci sia un problema di uso della grammatica italiana, vessata giornalmente da strafalcioni, congiuntivi non rispettati, verbi intransitivi e transitivi usati a sproposito e sopratutto termini troppo spesso stravolti nel loro significato.