Torino si pone all'avanguardia per i diritti delle coppie omosessuali grazie all'introduzione del semaforo Lgbt. Il consiglio del municipio che risiede nella prima circoscrizione l'anno scorso ha votato in maggioranza a favore della trasformazione di uno, per ora, dei semafori del centro storico, in via Roma: non ci sarà più il solito omino fermo o che cammina, rispettivamente di colore rosse e verde, ma sarà rimpiazzato da due coppie di uomini e donne che si tengono per mano.

L'approvazione del semaforo alternativo

Quanto accaduto a Torino cambia in modo drastico il senso della giurisprudenza in materia di codice della strada.

L'omino rappresentato nei semafori, in effetti, rappresenta uno schema intuitivo e validamente riconosciuto a livello mondiale in quanto rappresentazione dell'essere umano: un modo elementare, comprensibile da chiunque, di indicare che la legge è uguale per tutti. Per i movimenti Lgbt di Torino però la raffigurazione di un omino è da considerarsi sessista e dunque omofobo, per questo motivo hanno chiesto la sostituzione con l'immagine di una coppia omosessuale che dovrebbe spingere l'opinione pubblica verso l'accettazione della diversità e anche dell'inclusione. Non sono poche però le persone che vedono in questa iniziativa un gesto tutt'altro che inclusivo ma piuttosto discriminante, sostituendo all'uguaglianza di diritto la discriminazione di fatto.

Secondo il Foglio l'assurdità dell'installazione del semaforo gay friendly sta proprio nel luogo dove è stato collocato: una zona pedonale e dove, soprattutto, la sua funzione non è più richiesta in quanto già da diverso tempo il semaforo lampeggia muto. Di conseguenza il nuovo semaforo non servirà a nessuno e non avrà alcuna utilità pubblica, portando la rivendicazione dei diritti Lgbt a una più blanda autoreferenza e ad una interpretazione capricciosa del diritto, con lo scopo di rendere il tutto non più utile, ma solamente decorativo.

La nascita della proposta

La proposta è stata avanzata dalla consigliera del Partito Democratico Eleonora Averna della prima circoscrizione. L'idea le era venuta in mente in occasione del Torino Pride, programmato per giugno. Un gesto simbolico che dovrebbe far riflettere sui temi delle pari opportunità, un'iniziativa simile è già stata sperimentata sia a Londra che a Vienna sempre in occasione delle sfilate del gay Pride.