I risultati di una spedizione cominciata nel novembre 2011, denominata “Curiosity”, sono stati fatti trapelare dall’agenzia spaziale americana, attraverso vari canali informativi: in primo luogo tramite un annuncio in video-streaming e, contemporaneamente, con la pubblicazione di due importanti articoli sulla rivista “Science”.

Il ritrovamento da parte del Rover Curiosity è un primo decisivo passo verso il chiarimento che, da sempre, si sta cercando di fare riguardo al nostro più studiato vicino. La missione ha, quindi, evidenziato come, a fasi cicliche, l’atmosfera di Marte presenti un ingente volume di metano.

Certamente questo non è abbastanza per poter affermare che vi sia 'vita' sul pianeta ma è una prima svolta.

La seconda scoperta, che ha fatto svoltare definitivamente l’indagine del team di ricercatori, deriva dal fatto che, dopo un prelievo roccioso dal suolo alieno, si è potuta constatare la presenza di molecole organiche: sono proprio queste, infatti, la base della nostra vita, anche sul pianeta Terra. Questi sono i mattoni che costituiscono Dna, proteine, grassi e carboidrati, i costituenti principali del nostro organismo.

In definitiva, dunque, la spedizione targata Usa ha dichiarato che 3,5 milioni di anni fa, probabilmente, ci fossero davvero dei requisiti importanti per poter accogliere la vita e che forse, in futuro, lo stesso suolo marziano potrebbe ospitarla nuovamente.

Il fascino di una vita aliena

Dopo i primi lanci intergalattici delle agenzie americane e russe, l’interesse si è concentrato attorno alla figura misteriosa ed intrigante del pianeta rosso, Marte.

Numerose sono state le pellicole che hanno riscosso enorme successo sui grandi schermi, a livello mondiale, e che hanno acceso, in modo sorprendente, alcune domandeesistenziali”, del tipo: "C’è vita al di là del nostro pianeta?", oppure, "Potremo un giorno andare a vivere su Marte?", o ancora, "Incontreremo mai 'gli alieni'?"

A questi quesiti, da vent’anni, si sta cercando di dare una risposta, la più convincente possibile.

Effettivamente, la recente scoperta americana sul suolo extraterrestre, potrebbe aprire la strada a nuovi studi ed a nuove considerazioni. Non è un mistero quello della volontà di capire se mai, un giorno, saremo in grado di colonizzare Marte.

La vita sul quarto pianeta del sistema solare, dunque, sembra esserci stata, anche se l’ultima presenza risalirebbe a quasi 4 milioni di anni fa.

Le ricerche si spingeranno sempre più a fondo per comprendere la vera evoluzione di un suolo ancora inesplorato con la speranza che, in futuro, siano possibili da individuare alcune aree fertili, per testarne la compatibilità con la vita umana.