Quota 100, pensione dei precoci con quota 41, opzione donna, pensioni anticipate e di vecchiaia con i vecchi requisiti della riforma Fornero: saranno ben dieci le modalità di pensione che potranno essere maturate dai lavoratori a partire dal 1° gennaio 2019. Particolarmente attesa all'approvazione sarà la pensione anticipata a quota 100, differente per i lavoratori del settore privato da quella prevista per gli statali e i docenti e personale Ata della scuola per il meccanismo delle finestre di uscita. Non del tutto soddisfatte le donne con la prospettiva di proroga dell'opzione donna che, rispetto alle sperimentazioni del passato, vedrebbe aumentati i requisiti anagrafici di un anno. Soggette, invece, al meccanismo della speranza di vita saranno ancora una volta le Pensioni di vecchiaia e le pensioni anticipate con i soli contributi versati. Leggiamo nel dettaglio tutte le possibili modalità di uscita del 2019 dei lavoratori prossimi alla pensione.
Pensione di vecchiaia: nel 2019 serviranno 67 anni
La prima formula di pensione è la vecchiaia: in base ai dati sull'aspettativa di vita, i lavoratori potranno andare in pensione di vecchiaia nel 2019 al compimento dei 67 anni di età e in presenza di almeno 20 anni di contributi. L'età di uscita, pertanto, aumenterà dal prossimo anno di cinque mesi.
Pensione anticipata dei soli requisiti contributivi della Fornero
Un'altra possibilità di uscita sarà la pensione anticipata dei soli contributi come già in vigore dalla riforma delle pensioni di Elsa Fornero: come per le pensioni di vecchiaia, anche la pensione anticipata, a meno di misure del Governo Conte atte a bloccare il meccanismo dell'aspettativa di vita, salirà di cinque mesi. Saranno, perciò, occorrenti 43 anni e 3 mesi di versamenti per gli uomini e 42 anni e tre mesi per le donne.