Lo smog, il traffico, il caos quotidiano e la giungla urbana di edifici sempre più alti che contraddistinguono ormai il suo amato skyline, potrebbero risultare elementi in discordanza con il titolo che la città meneghina ha appena conquistato nell'indagine 2018 sulla vivibilità delle provincie italiane.
Milano si colloca al primo posto e per la prima volta dal 1999, anno in cui il Sole 24 Ore ha inaugurato la sua indagine annuale sulla qualità della vita in Italia. Posizione che la città aveva già sfiorato diverse volte nel corso di questi 28 anni piazzandosi al secondo posto nel 2003 e 2004 e poi di nuovo in tempi più recenti nel 2015 e 2016.
Quest'anno, la media dei 42 indicatori utilizzati per definire la classifica nazionale dei luoghi più vivibili d'Italia, ha incoronato la capitale della finanza, dello shopping e dell'happy hour come regina di vivibilità seguita subito dopo da Bolzano e, al gradino più basso del podio, Aosta. Gli ultimi posti in classifica vedono come peggiore la città di Vibo Valentia, preceduta di poco dalle province di Foggia e Taranto: stabili o in progressiva ascesa rispetto agli scorsi anni si confermano le altre province lombarde e, in generale, le località dell'arco alpino.
Gli elementi chiave della misurazione
Il fatto che Milano si collochi al primo posto della classifica nazionale non significa necessariamente che sia "vincitrice" in tutte le aree di analisi che vengono prese in considerazione da questo interessante studio economico-sociale.
In generale si possono definire 6 macro aree tematiche, che in sé racchiudono 42 parametri di indicizzazione in grado di misurare la qualità della vita a 360 gradi. Queste aree prendono in considerazione, in primis, tutti gli aspetti legati alla ricchezza e consumi, area in cui Milano primeggia e traina dietro di sé Bolzano, Belluno e Gorizia.
Spostando l'attenzione sul tema affari e lavoro a fare da padrona è in questo caso Bolzano che, tuttavia, si nutre di un bacino di occupazione e innovazione rappresentato da tutta l'area del centro nord. Trieste guadagna la medaglia d'oro per quanto riguarda ambiente e servizi offerti alla popolazione, mentre, nell'area giustizia e sicurezza Ferrara e Ravenna vantano i tempi più rapidi della penisola nei loro tribunali.
Rimini, Firenze e Roma si contraddistinguono per la migliore offerta nel campo culturale e del tempo libero mentre in ambito demografico, Napoli è la città metropolitana più giovane d'Italia e, tra le altre, vanta uno dei più alti tassi di natalità.
Le sfide ancora da affrontare
Nonostante si confermi come la città più smart, al primo posto per i depositi bancari pro capite e con il più alto indice di consumi medi delle famiglie, Milano rimane terza per il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni e un gradino sopra Napoli in riferimento alla sicurezza e alla criminalità. Sono quindi molte le sfide che la città deve ancora affrontare e cercare di vincere per primeggiare a livello nazionale e non solo.
Come affermato dallo stesso sindaco Beppe Sala ''Il tema della sicurezza è un tema come in tutte le grandi città, grandi e ricche, dove la criminalità si raduna e dove si denuncia molto.E' anche vero che Milano si deve confrontare con le città internazionali e quindi anche per questo abbiamo ancora molto da fare''.
Nel contempo Gianmario Verona, rettore della Bocconi, ribadisce l'importante ruolo di Milano come capitale Europea, ricca di servizi e molto competitiva a livello internazionale, frutto di un miglioramento visibile messo in atto negli ultimi anni.
Una città, insomma, in cui vale la pena vivere, con un occhio attento ai problemi ancora da affrontare e uno sguardo sempre rivolto verso il futuro.