A livello europeo è la Romania il Paese che ha più lavoratori sparsi per il Vecchio Continente. Un'inchiesta del Corriere della Sera ha messo in luce un problema forse sottovalutato, ma che riguarda da vicino molte badanti e soprattutto di nazionalità romena. Una clinica psichiatrica in Romania ha segnalato oltre 200 ricoveri annui di ex badanti che hanno prestato servizio in Italia negli ultimi anni. In pratica, rientrate in Romania, queste lavoratrici soffrono di quella che viene chiamata nell'inchiesta “sindrome Italia”.

Un male oscuro

Una pesante forma di depressione che colpisce molte badanti dopo anni di Lavoro in Italia.

Silvia Dumitrache, presidente dell’Associazione Donne Romene in Italia (ADRI) ha sottolineato come il fenomeno non sia nuovo, essendo stato riportato già nel 2005 da due psichiatri ucraini. Sta di fatto che, in una delle zone più povere della UE, è attiva una clinica psichiatrica che cura molte ex lavoratrici romene una volta tornate dall'Italia. Situata nella città di Iasi, la clinica di cui parla il Corriere della Sera è l’Istituto Psichiatrico Socola. La grave forma depressiva di cui sono vittime queste lavoratrici a volte porta a tentativi di suicidi (un terzo delle ricoverate ci prova almeno una volta). L’inchiesta del Corriere cerca di entrare nel merito della patologia, parlando delle cause che la scatenano.

I motivi di questa sindrome

Depressione, inappetenza, insonnia, schizofrenia, ansia, attacchi di panico, ossessioni e allucinazioni sono tra le patologie riscontrate su queste donne in cura psichiatrica solo perché hanno prestato servizio come badanti. Tra le vittime molte lavoratrici immigrate per anni e anni lontane dalle loro famiglie per assistere anziani nella parte più benestante dell’Europa, con l’Italia tra le destinazioni più frequenti di questo autentico esodo dai Paesi di origine.

Le cause? Mancanza prolungata del sonno, lavoro per giornate intere e senza riposo, e lontananza dagli affetti familiari lasciati nel loro Paese rappresentano i fardelli che queste lavoratrici portano sulle spalle per anni ed anni. Secondo quanto riporta il Corriere, nessun essere umano può assistere una persona non autosufficiente (anziani o disabili) per 24 ore su 24 senza avere strascichi sulla propria salute.

Le cure prestate dalla clinica durano per molti anni (5 in media) e non vengono sovvenzionate dallo Stato. In pratica le donne ricoverate subiscono anche la beffa di dover spendere soldi per guarire da questa malattia. Una spesa media di 240 euro ogni anno che nella Moldavia romena, la zona dove è situato il centro psichiatrico di recupero, rappresentano uno stipendio medio.

Le testimonianze

Drammatiche alcune testimonianze di queste donne che sono state sentite per l’inchiesta del quotidiano. Una badante che è stata in servizio a Roma parla di schiavitù, con un lavoro pagato solo 700 euro al mese senza pause e con tutti i soldi che la stessa donna spediva in Romania per la sua famiglia. Carmen, per 10 anni badante a Biella, sottolinea le precarie condizioni in cui era costretta a vivere, con la possibilità di lavarsi una sola volta a settimana, con i pasti controllati dalla famiglia dell’anziano a cui prestava assistenza.

Al ritorno in Romania queste autentiche angherie sono diventate un'ossessione e la stessa Carmen ha iniziato ad annotare i consumi di cibo, elettricità, acqua e così via ai propri familiari. Altre donne invece parlano di parolacce, di luoghi dove dormire come animali e di lavoro spesso insostenibile.