Nei giorni scorsi in molti si sono imbattuti in una storia, apparsa sul sito di un prestigioso quotidiano nazionale: un imprenditore di Mondragone, in provincia di Caserta, per festeggiare i propri 50 anni lo scorso 9 giugno organizza un ricevimento a Formia in un noto ristorante. Ma durante il banchetto qualcosa va storto: l’uomo si accorge che la moglie, una donna di 45 anni, si lascia andare ad una serie di atteggiamenti eccessivamente intimi con il consuocero. Insospettito da questi comportamenti, il neocinquantenne le sottrae il cellulare, per cercare conferme ai propri timori.

Purtroppo i contenuti inequivocabili di alcuni messaggi scambiati su WhatsApp tra la signora e quello che sembra essere il suo amante lasciano pochi dubbi al marito tradito, che si scaglia contro la coppia clandestina, scatenando una rissa nel locale. Solo l’arrivo delle forze dell’ordine permette di far tornare la situazione alla calma. Una storia divertente, curiosa, appetibile per i lettori. Ma quasi sicuramente falsa.

Il filmato della rissa risale a quasi nove anni fa

Innanzitutto desta stupore una stranissima coincidenza. Il locale si trova a Formia, scelta plausibile, visto che tra Mondragone e la cittadina in provincia di Latina ci sono circa 35 chilometri di distanza. Ma proprio a Formia durante il ferragosto di sette anni fa sarebbe scoppiata una rissa in ristorante, fin troppo simile a quella descritta negli articoli di questi giorni.

Alcune testate online hanno addirittura corredato il loro pezzo sul compleanno finito male con il video che sarebbe stato girato in quell’occasione. Una coincidenza davvero strana: ma cosa avranno mai i ristoranti di Formia per trasformarsi così spesso in saloon del Far West? Tranquilli, il filmato – che per completezza di informazione vi riproponiamo – non è mai stato realizzato a Formia, come pure scrivono alcuni che l’hanno postato su Youtube: si tratta di un pestaggio avvenuto in un ristorante di Cercola, nell’hinterland napoletano, risalente all’ottobre del 2010.

Grazie a queste immagini, come riporta un articolo dell’epoca di Repubblica, la polizia riuscì a risalire agli aggressori.

La rissa al ristorante di Chieti

Ma non finisce qui. In un altro articolo pubblicato qui qualche mese fa. Ci sono delle somiglianze. Certo, mancano alcuni particolari ed altri divergono di poco, ma la vicenda raccontata è pressoché identica.

Ancora una volta la festa al ristorante per un compleanno, un uomo che scopre il tradimento della moglie col consuocero, la rissa, l’arrivo delle forze dell’ordine. Davvero troppo. L’impressione è quella di trovarsi di fronte ad una specie di leggenda metropolitana che periodicamente riaffiora sui media. Compito di chi scrive dovrebbe essere quello di controllare la veridicità delle fonti. Nel caso specifico molti degli articoli apparsi sul web hanno citato come fonte primaria una testata locale. Dando un’occhiata ai contenuti di quel sito, si nota un eccesso di situazioni morbose, litigi ed avvenimenti boccacceschi, tutti rigorosamente accaduti nella piccola area che quella redazione copre.

Ma è bastato che, con ogni probabilità, qualcuno a corto di notizie ne inventasse una, perché molti altri lo seguissero, trincerandosi dietro un “secondo quanto scrive X”: un modo di comportarsi contrario all’etica professionale e soprattutto molto scorretto nei confronti del lettore.