Il regista spagnolo, "padre" della serie "La casa di carta", Alex Pina rivela in anteprima cosa aspettarsi per l'attesissima nuova stagione, in onda dal 3 aprile 2020, con 8 episodi inediti (i titoli saranno disponibili sul catalogo italiano "Netflix" dal primo aprile); secondo lo showrunner la nuova stagione avrà una storyline più lenta rispetto alle altre, basata su azioni più intense ma a rilento (per tenere alto il livello di suspance) e maggiori "sentimentalismi". Permane pertanto il dubbio sulla presenza del personaggio di Nairobi, Alba Flores, molto discusso dai suoi fan sui social.
L'attrice ha dichiarato che i telespettatori dovranno rassegnarsi all'uscita di scena di Nairobi ma non esclude la possibilità di una svolta.
È stata definita anche la location della nuova stagione che si terrà in Almeria, in Spagna. Questo, confessa Alex Pina, al fine di dare un senso di sicurezza ai rapinatori: un luogo così inospitale e desolato da poter dire "Qui la polizia non ci troverà". Certo è anche che questa non sarà l'ultima stagione: ci sarà una "Casa di carta 5".
'Che il caos abbia inizio'
Il claim del video ufficiale con cui Netflix ha deciso di annunciare a fine dicembre l'arrivo della nuova stagione è davvero singolare: "Che il caos abbia inizio" e si collega perfettamente all'ultima puntata della precedente stagione, la quale si concluse con Tokyo che proclamò: "Fu allora che iniziò la guerra".
Le sequenze riproducono in ordine il volto di alcuni dei protagonisti: Helsinki, Stoccolma, Tokyo, Rio, il Professore, più due a sorpresa: Berlino e Nairobi (morti nella stagione precedente).
L'ultimo episodio della terza stagione
Li avevamo lasciati così. Nell'ottava puntata della terza stagione di "La casa di carta" il Professore dichiara i suoi sentimenti a Lisbona (Raquel) tramite un walkie-talkie.
La donna, rifugiatasi in una fattoria, viene poi tradita dai proprietari e catturata dalle forze dell'ordine.
Il Professore comunica, in seguito, a Palermo di dare atto al "piano Alcatraz": grazie ad un apposito chip GPS installato nel furetto di Marsiglia, la polizia pensa che i rapinatori siano fuggiti. L'animale depista così la squadra di polizia, la quale si imbatte in un'inutile quanto vana ricerca.
Adesso Alice, capendo le reali intenzioni del Professore, decide di mirare al perno del gruppo: Nairobi; utilizza il figlio di quest'ultima come esca. Per attirarla in un agguato, Alice porta il bambino di fronte la Banca, così che Nairobi lo veda dalla finestra ed in quell'esatto momento un cecchino le spara un colpo d'arma da fuoco, dritto al torace. Il gruppo tenta di aiutare la ragazza e, a questo punto, la polizia ne approfitta attaccando i rapinatori addirittura con un carro armato! La ragazza è tra la vita e la morte e i telespettatori continuano ad interrogarsi in merito alla sua sorte.
Intanto il Professore, convinto che Suarez avesse ucciso la sua compagna è in completa disperazione e decide di bypassare una delle regole basilari del gruppo: non uccidere.
Così termina la terza stagione della serie più amata dagli spettatori di Netflix. Un finale più doloroso ed inaspettato rispetto a quello della seconda stagione. D'ora in avanti non si tratterà più di una rapina, di un colpo al sistema, bensì di una vera e propria guerra; guerra che stando alle anticipazioni del regista potrebbe svolgersi più "a rilento" con l'alta probabilità che le azioni siano suddivise in più puntate rispetto alle precedenti, dando spazio agli stati d'animo e all'emotività dei protagonisti. Del resto, anche il cuore vuole la sua parte.