L'Antartide è un territorio impervio dove ci si può aspettare di tutto, ma stavolta i ricercatori ucraini della base di Vernadsky si sono ritrovati, fuori dalla base, la neve completamente rossa. Un fatto apparentemente strano ma che ha spinto subito i ricercatori a trovare una motivazione. Anche se all'inizio il colore rosso della strana neve portava a pensare ad una mattanza di una qualche specie marina, studiando da vicino, si sono accorti che ciò che rendeva rossa la neve non era sangue ma la fioritura di una microscopica alga. Un fatto che deve sì sorprenderci ma anche farci preoccupare.

Colpa del riscaldamento globale

L'esplosione di questa specie di alga è iniziata a causa dell'innalzamento delle temperature per colpa del ben noto riscaldamento globale. Il riscaldamento dell'Antartide, difatti, ha contribuito alla fioritura della Chlamydomonas nivalis, un'alga verde che si trova in zone polari. Come spiega il Ministero della scienza e dell'educazione ucraino, l'alga, in inverno, normalmente "dorme" e fiorisce appena il ghiaccio comincia a sciogliersi, verso la primavera/estate. Inizialmente, l'alga unicellulare è di colore verde a causa dei cloroplasti che permettono la fotosintesi ed ha due code che le consentono di muoversi nell'acqua. Quando matura, una volta raggiunte destinazioni fredde ed estreme, per sopravvivere perde la mobilità e sviluppa una parete isolante di pigmenti rossi chiamati carotenoidi che la rendono color rosso sangue.

Reazione a catena

Siccome l'alga assorbe raggi solari, si riscalda e, di conseguenza, posandosi sui ghiacci prima del previsto, diffonde il calore sulla loro superficie innescando, così, una reazione a catena che può influire sullo scioglimento dei ghiacci e creare non pochi problemi. Il surriscaldamento globale è, purtroppo, una realtà alla quale dobbiamo riparare il prima possibile.

L'alga rossa nella neve dell'Antartide è un chiaro segnale di come le temperature sono aumentate e che basta poco per creare una reazione a catena che mette a repentaglio la vita di molte specie marine e, di conseguenza, di tutta la catena alimentare. Gli scienziati ucraini, ora, stanno raccogliendo dati per cercare di arginare l'avanzata di quest'alga senza comprometterla.

Compito non previsto e di sicuro non facile ma la loro esperienza sul campo, ormai decennale, farà sicuramente luce su come risolvere un problema che, seppur pittoresco, ha ben più ampie conseguenze sull'Ambiente e sul clima. Il nostro augurio è che si riesca a contenere l'avanzata dell'alga [VIDEO] e di riportare il candido bianco che caratterizza i ghiacci da sempre.