C'era grande interesse, tra i fan di Un posto al sole, attorno a questo nuovo spin-off in quanto i personaggi, non gli attori, avrebbero dovuto raccontare la loro fase due. L'idea di base è di sicuro interessante, tuttavia c'erano alcune perplessità relative alla trasposizione di un simile format. Un solo episodio non può di certo dare l'idea del prodotto finale, ma è stato in grado di far capire quale sarà lo sviluppo narrativo e tecnico della web serie. A seguire un'analisi accurata della prima puntata di Un po' sto a casa.

Tanta buona volontà

Un po' sto a casa denota un grande amore verso i fan di Un posto al sole, ma risulta difficile dare un giudizio su un prodotto, realizzato ai limiti dell'amatoriale.

Per chiarire ogni dubbio questa web serie, almeno nella prima puntata, ha previsto un comparto tecnico ridotto al minimo: nessuna scenografia, nessuna luce o telecamera, semplicemente gli attori hanno interpretato il loro ruolo attraverso una videochiamata, riprendendosi con il loro cellulare o una webcam per circa quattro minuti. Il tutto è stato gestito in prima persona come per prodotti quali Camera Cafè. Nella prima puntata, tutto sommato piacevole ed emozionante, erano presenti: Silvia (Luisa Amatucci) che ha spiegato come sia difficile vivere con Otello e Teresina, Diego (Francesco Vitiello) intento a fare consegne e Alex (Maria Maurigi) rimasta al Vulcano a gestire le richieste dei clienti.

Operazione nostalgia

Rivedere i protagonisti di Un posto al sole e non gli attori fa sempre un certo effetto e, se si sorvola sul fatto che gli artisti siano chiaramente a casa loro, si riesce ad apprezzare a pieno queste pillole. Gli attori hanno finto di essere in location legate alla soap, con risultati più o meno credibili: Francesco Vitiello, con tanto di casco e bici è stato perfetto nei panni di Diego che doveva fare consegne a domicilio.

Luisa Amatucci è stata bravissima mostrando ai fan come vivrebbe Silvia in questa fase, inoltre fingendo di essere nella casa di Indica non ha avuto difficoltà con la scenografia. Piccolo appunto su Maria Maurigi la sua Alex sarebbe dovuta essere al Vulcano ma, senza divisa e con un armadio alle spalle, era meno credibile rispetto agli altri; tuttavia soffermarsi su questi dettagli sarebbe ingeneroso, nelle poche battute l'attrice ha trasmesso la dolcezza tipica del suo personaggio.

In breve, considerati i mezzi a disposizione, la puntata è stata molto godibile, i dialoghi erano semplici ma brillanti e gli attori sono riusciti a dare l'illusione che i loro personaggi fossero davvero reali.

Missione compiuta

Un po' sto a casa va preso per quello che è, si tratta di pillole di Un posto al sole realizzate con un budget irrisorio, in cui gli attori e gli sceneggiatori hanno voluto fare compagnia ai fan riuscendoci. Nonostante la situazione, i personaggi erano credibili nei loro ruolo e per pochi minuti è stato emozionante rivederli. I dialoghi erano molto leggeri e simpatici e inoltre c'è stata una piccola chicca per i fan, finalmente è stato svelato dove si trova il paesino immaginario di Indica (ndr in provincia di Potenza). Come primo episodio la sensazione è stata più che positiva, ora però bisognerà attendere le prossime puntate per scoprire fin dove può spingersi la serie.